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Librino? Da oggi lo raccontiamo noi

giovedì 4 ottobre 2007, di Massimiliano Nicosia

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Marisa abita a Librino da più di 20 anni e fa servizio alla Misericordia da un pezzo; lei il quartiere se lo ricorda quando ancora la terra era bianca, il viale Castagnola si chiamava stradale Gelso Bianco e la Messa si celebrava nei garage messi a disposizione dalle cooperative; di Chiese ancora non ce n’erano. Ci si spostava con il “45”, l’unico autobus che passava in zona, e per fare la spesa si andava al faro dove c’era il supermercato più vicino.
In via delle Clementine abita Roberta, 22 anni e insegna catechismo in parrocchia da Padre Greco ma nel tempo libero gestisce circa tre siti web tra i quali un blog frequentatissimo; ogni mattina prima di andare al lavoro passa al bar del Pigno a far colazione e ogni mattina incrocia gli sguardi delle prostitute mentre fanno l’autostop con i vestiti “da lavoro” avvolti in una busta. Ha tante domande ma poche risposte.
Antonio è all’ultimo anno della facoltà di Lettere e Filosofia, lui abita a Tremestieri ma da qualche anno frequenta il centro sociale Iqbal Masih in viale Moncada: due volte a settimana da una mano per il laboratorio di recupero scolastico. In questi giorni ha avuto un gran da fare per i preparativi per la festa dei 12 anni dalla nascita del centro; hanno provato a mettere su una radio e non è stata un’impresa semplice.
Giuseppe frequenta da qualche tempo il gruppo scout, lui all’inizio neanche voleva andarci con quei tipi strani, li trovava ridicoli con quei pantaloncini corti e il fazzolettone al collo; adesso invece la sua uniforme non vorrebbe toglierla neppure per andare a letto, la scorsa estate è stato in Toscana con loro ed era la prima volta che usciva dalla Sicilia.
Eleonora è una volontaria della Caritas e nel quartiere la conoscono in tanti; non solo perchè ogni settimana vengono a ritirare il “pacco” con i viveri, ma anche perchè Eleonora conosce molte delle loro case e delle loro storie. Tra qualche giorno sarà in prima linea per aprire il centro Talità Kum a Librino.
Riccardo gestisce una piccola attività al Villaggio Sant’Agata; in questi anni di promesse sul quartiere ne ha sentite tante e ai politici ha smesso di crederci da un pezzo. L’alimentari accanto al suo negozio ha chiuso il mese scorso, il proprietario si è trasferito al centro. Riccardo ha deciso di acquistare la bottega per allargare la sua attività. E intanto sulla vetrina ha attaccato il logo di Addiopizzo.
Marisa, Roberta e gli altri sono la speranza di questa periferia ma non lo sanno, probabilmente non si conoscono tra loro, sicuramente se qualcuno li mettesse in contatto sarebbero capaci di cose straordinarie.
Ecco perchè nasce laPeriferica. Fatevi avanti, scrivete, chiamateci. Qualcuno è già in collegamento, i prossimi siete voi.




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