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ANPI Catania: no a respingimenti illegali di migranti

martedì 1 settembre 2009

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L’Associazione Nazionale Partigiani di Catania – di Catania esprime, vivissima preoccupazione e grande sdegno civile e democratico sui tragici e mortali eventi che si stanno continuando a consumare nel canale Di Sicilia a poca distanza dalla nostra isola, e forte dissenso sulla politica dei continui respingimenti contro l’accoglimento dei migranti, instaurata dal governo nazionale in diretta connessione con le nuove normative chiamate della “sicurezza”.

Questi continui atti eludono palesemente la Carta Costituzionale nata dalla Resistenzae le leggi internazionali.

Infatti, in aggiunta alla violazione dei basilari Diritti Umani, in particolare, è drasticamente intaccato l’art. 10 della Costituzione che testualmente recita: “l’ordinamento giuridico si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute,……..lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

L’ultimo respingimento effettuato domenica nei riguardi di un barcone con a bordo 75 persone provenienti dalla Somalia – area di dittatura e di guerra -, uomini, donne e bambini, è stato ancora una volta decisamente condannato dall’Unione Europea e dal rappresentante in Italia dell’Alto Commissariato per i profughi.

Il portavoce dell’Esecutivo comunitario ha evidenziato che la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha sancito che non possono effettuarsi respingimenti nei confronti di chi corre il rischio reale di essere sottoposto a tortura o a pene o trattamenti inumani e degradanti.

L’ ANPI di Catania considera inaccettabile ed illecita la dinamica ormai consolidata che non permette ai migranti, anche sulle motovedette italiane, a tutti gli effetti territorio nazionale, di avanzare la richiesta di domanda di asilo.

In questa maniera viene arbitrariamente negato un elementare diritto riconosciuto perfettamente legittimo da tutte le convenzioni internazionali.

I somali, consapevoli di andare verso atroci conseguenze, sulla motovedetta hanno disperatamente richiesto l’asilo e di non essere rimandati in Libia, e quindi al loro paese di provenienza.

Ciò è intollerabile alle coscienze umane che, intendono difendere la dignità delle persone contro le sopraffazioni che determinano crudeli conseguenze e pretendono il giusto rispetto delle leggi costituzionali ed internazionali. Questi, assime, sono assieme i valori fondanti della democrazia.

Già una settimana addietro oltre 70 eritrei, provenienti da un’altra zona di guerra e di massacri, sono stati condannati da tutti a morire nel canale di Sicilia dopo le atroci sofferenze patite nei venti giorni del viaggio della speranza.

Proprio dall’aeroporto di Catania giorno 29 agosto sono stati definitivamente allontanati 33 migranti che giorno 26 agosto erano stati avvistati in un peschereccio a pochi chilometri da Siracusa.

L’ANPI di Catania muove appello a tutte le persone del nostro territorio, alle organizzazioni laiche e religiose, “armate” di buona volontà umana, civile e democratica, di promuovere tutte le iniziative necessarie ai fini della sensibilizzazione e del dissenso, contro i respingimenti, contro le conseguenze opprimenti e razziste del pacchetto sicurezza. Per fermare la strage degli innocenti, una nuova shoah, come anche definita dai rappresentanti della Chiesa e delle altre confessioni religiose. I permessi devono essere concessi urgentemente a tutti i lavoratori migranti, non solo a colf e badanti.




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