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Asl3-Paternò: progetto di screening neurologico neonatale

giovedì 4 dicembre 2008

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La riduzione della mortalità neonatale e del numero di handicap neurologici secondari a sofferenza perinatale, sono gli ottimi risultati del progetto di screening neurologico in età neonatale promosso dal direttore dell’Asl3 di Catania Antonio Scavone e avviato dal Distretto sanitario di Paternò, diretto dal dott. Domenico Torrisi. Obiettivo primario è identificare precocemente i neonati a rischio neurologico, attraverso uno screening che valuti per tempo le anomalie dello sviluppo psicomotorio ed eventuali alterazioni correlate.

Attraverso un programma strutturato, effettuato in occasione della prima vaccinazione mediante la somministrazione ai genitori di un semplice questionario, l’Ufficio vaccinazione dell’U.O. Igiene Pubblica e l’Unità operativa di neuropsichiatria infantile valutano tutti i neonati con sofferenza perinatale (concernente il periodo che precede e segue la nascita), quelli nati a termine con grave sofferenza ipossica, nati pretermine e nati piccoli per età gestazionale.

“La diagnosi precoce – spiega il direttore dell’Asl3 Antonio Scavone - è un importante tassello della medicina preventiva in età infantile: l’assistenza del neonato ad alto rischio consente infatti di controllare fattori di rischio che possono manifestarsi sia a breve che a lungo termine e che si traducono nello sviluppo di disturbi della sfera motoria, cognitiva e comportamentale, fortemente deficitari per la vita di questi bambini”. Lo scopo del programma di screening neonatale è diagnosticare precocemente alcune malattie già evidenziabili alla nascita, ma non clinicamente evidenti in periodo neonatale, agendo così sulla malattia in fase presintomatica: questa è la chiave di prevenzione dell’handicap, soprattutto neurologico, che acquista valore per il singolo e per la società. Non è da trascurare, infatti, il costo irrisorio dello screening assolutamente non paragonabile al caro prezzo che un bambino diagnosticato tardivamente paga per tutta la vita, agli enormi danni della malattia non trattata precocemente, con una notevole ricaduta dal punto di vista sociale. Un bambino con diagnosi tardiva, oltre alla sua malattia, dovrà portare il peso, soprattutto, di gravi handicap. Inoltre, la diagnosi precoce svolge una funzione fondamentale in relazione al contesto familiare, data la possibile ricorrenza della malattia stessa in più soggetti dello stesso nucleo familiare.

Per i casi individuati a rischio di danno cerebrale il timing neurologico comporterà un primo controllo a tre mesi, per valutare eventuali sintomi neurologici d’allarme, e successivamente a 6 - 9 e 12 mesi per i casi isolati, che presentano danno cerebrale. Si utilizza la scala di Griffiths per valutare l’outcome neurologico del neonato a 2 anni , il questionario di Mc Arthur per la valutazione del linguaggio e la Wipps (test d’intelligenza) per la valutazione dei prerequisiti dell’apprendimento. “Nel Distretto di Paternò - afferma il direttore, dott. Domenico Torrisi - si sta promuovendo un’offerta di servizi che mette al centro l’utente e la sua domanda di salute privilegiando la prevenzione, perché prevenire costa meno, molto meno che curare e rende sicuramente molto di più. La salute del neonato costituisce una delle linee prioritarie di intervento del Ministero della Salute, rappresenta un importante investimento sulla qualità di vita della popolazione adulta che oggi ha delle aspettative maggiori rispetto al passato”.




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