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Associazione Terre Forti: il 4, 5 e 6 dicembre torna "Jalofiru avvampanti"

mercoledì 2 dicembre 2009

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Un momento d’incontro, una festa aperta a tutti con il più acclamato spettacolo della scorsa stagione prodotto dall’associazione culturale no-profit “Terre forti” di Librino: “Jalofiru avvampanti – la donna nella tradizione siciliana”. È così che inizierà la stagione teatrale 2009/10 dell’ensemble proveniente dalla periferia sud del capoluogo etneo. Che si presenta riproponendo uno spettacolo che ripercorre alcuni dei momenti più caratteristici della nostra tradizione.

L’Associazione parte da Librino per proporsi come stimolo culturale e per fare conoscere l’altra faccia della Luna: quella che non è solo “cemento”, ma che trae origine da una cultura precedente fatta di contadini, di povera gente, di Dignità. Valori che persistono non solo nella vita degli autoctoni librinesi (o terrefortiani) ma anche nella stragrande maggioranza di quanti, provenendo da altri quartieri, oggi vi spendono la propria vita.

“Jalofiru avvampanti” (garofano rosseggiante) è uno degli elogi, verso la donna, che con più frequenza ritroviamo nel canto popolare. “Si’ macchia di jalofiru avvampanti – la facci hai tunna chiù di ‘na lumia – bedda ca a tia ti ficiru li santi – tô matri è bedda e ti fici ppi mia!” Così ritroviamo scritto in uno dei “canti dell’antica Contea di Noto” raccolti dal Corrado Avolio.

Grazie ad appassionati ricercatori delle tradizioni popolari come lui - insieme a tanti altri della seconda parte dell’Ottocento, come Giuseppe Pitrè, Salomone Marino, Serafino Amabile Guastella, Lionardo Vigo, per citarne alcuni - oggi possiamo rivivere quei momenti di vera genuinità dell’espressione popolare. Lo spettacolo non si fermerà alla poesia e al canto d’amore, ma ripercorrerà, per quello che il tempo di una recita permetterà, i momenti più importanti del quotidiano femminile: la donna nelle varie sfaccettature.

La vedremo, come detto, nelle poesie d’amore; la ritroveremo come madre affettuosa, nelle ninne nanne; rivivremo i momenti dell’ ”agorà” popolare: il cortile, dove rincontreremo le simpaticissime “cummari” martogliane.

Ma non sarà solo un’immagine patinata quella che verrà fuori, in quanto ci soffermeremo anche sulla figura della madre coraggio di cui la Sicilia ha fornito numerosi esempi.

Il percorso sarà arricchito dalla chitarra e dalla voce del cantautore Gregorio Lui. Un artista che ha già dimostrato, in tanti anni di attività, le sue qualità, non solo di compositore (con diversi qualificati cd già al suo attivo) ma anche – come in questo caso – quelle di esecutore. Il suo non è un canto “gridato”, ma un sussurro dell’anima che contagia l’ascoltatore trascinandolo in uno scambio osmotico dove l’uno dà all’altro. A completare il cast, Veronica Giusti, Jessica Patti ed Alfio Guzzetta.

Ingresso libero, spettacolo promozionale della stagione teatrale ad abbonamenti 2009/10. Tutte le informazioni su www.terreforti.tk




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