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CISL su emergenza casa: occorre ripristinare la legalità

venerdì 6 marzo 2009

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«Siamo pronti al confronto con le istituzioni locali, ma occorre, intanto, ripristinare la legalità nel sistema di assegnazione delle case popolari».

Ad affermarlo è il segretario generale della CISL con riferimento all’episodio accaduto a Librino e che ha visto protagonista una coppia di anziani. I coniugi, benchè legittimi assegnatari di un alloggio, non hanno potuto prenderne possesso poichè, all’atto della consegna, l’immobile risultava occupato abusivamente.

«Il diritto ad avere un alloggio dignitoso va rispettato - aggiunge Giulio - ed è necessario tutelare tutti i nuclei familiari che ne hanno urgente bisogno. Ma è necessario che si rispetti anche la legge e si liberino le case occupate abusivamente e gestite dalla malavita organizzata che, in quartieri come Librino, opera indisturbata ed esclude le famiglie che hanno diritto all’assegnazione. Occorre una riforma per l’edilizia sociale e, interventi mirati a rilanciare la qualità della vita e a ripristinare la legalità in tutti i quartieri di Catania. E’ necessario, poi, rendere più efficiente l’attività degli enti e delle amministrazioni che si occupano del sistema abitativo, considerato che le leggi esistono, gli edifici disponibili pure. Insieme alle politiche sociali per la casa, è urgente porre attenzione e controlli agli affitti a prezzi vertiginosi per gli studenti fuori sede, che nella città di Catania sono numerosi, costretti a subire un mercato prettamente costituito da contratti di locazione non registrati.

«Per le giovani coppie – conslude Giulio – occorre mettere a disposizione le risorse per finanziare una riforma per l’accesso al credito a tasso agevolato. Tutti i comuni della provincia di Catania dovrebbero prevedere all’interno dei piani regolatori aree destinate all’edilizia popolare. L’attuale crisi economica, infatti, che investe anche il mercato immobiliare, provoca una notevole crescita dei prezzi degli affitti gravando notevolmente sulle risorse dei nuclei familiari già in difficoltà».




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