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Caso Numonyx- Micron, permane lo stato di agitazione:"Non vogliamo fare la fine di Termini Imerese"

venerdì 12 febbraio 2010

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“Quanto ci è stato detto dal presidente della Numonyx Italia non ha chiarito i nostri dubbi. Abbiamo bisogno di avere un quadro più chiaro e urgono delle risposte concrete alle nostre domande”. E’ questo il punto di vista dei sindacati all’indomani della vendita della Numonyx alla Micron holding. A parlare è il segretario della Fiom Cgil di Catania Stefano Materia, che a nome dei lavoratori catanesi St e Numonyx esprime i sentimenti di grande incertezza dei metalmeccanici. A rischio ci sono 402 posti di lavoro.

“La St deve assumersi le propria responsabilità, così come le istituzioni che in più occasioni si sono fatti garanti degli investimenti nel nostro territorio. Per questo chiederemo garanzie occupazionali e parole chiare. Alla Regione Sicilia, per cominciare, chiederemo di fare la propria parte nel corso dell’incontro che si terrà il 18 febbraio a Palermo, presso l’assessorato all’Industria. Il 4 marzo, invece sarà la volta del confronto romano al ministero dello Sviluppo economico. Il governo contribuisce al mantenimento di queste grandi aziende e non vorremmo certo rivivere il dramma di Termini Imerese ”.

Proprio stamattina di fronte al Modulo 6 della zona industriale, i lavoratori hanno tenuto un’assemblea aperta alla stampa organizzata da Fiom, Fim, Uillm e Uglm Ugl, ossia le sigle sindacali che hanno proclamato un’ora di sciopero in St e Numonyx a partire dai turni serali di mercoledì e per tutta la giornata di giovedì scorso. Lo stato di agitazione rimane. Così come l’incertezza sul fatto che la Micron assorba tutti i lavoratori.




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