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Catania Ring: la boxe sport per tutti da Librino ai match internazionali

martedì 12 febbraio 2008, di Leandro Perrotta

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Ma è vero che facendo boxe ci si rompe il naso? “Il naso è più facile romperselo in un partita di basket che in un incontro di pugilato”. Aroldo Donini, fondatore ed anima della Catania Ring, ci mette un attimo a convincermi che la boxe non è quello sport pericoloso e violento che tutti pensiamo. “In statistiche che ho consultato di recente è al settimo posto fra gli sport dove avviene più di frequente la rottura del naso. E ci sono più traumi in una partita di calcio che in un incontro di Boxe.”. Uomini duri e rudi pronti a farsi rompere il naso quindi? Macchè! “Luoghi comuni. Rompersi il naso è un problema grave che non c’entra con lo sport. “.
La palestra del PalaNitta, dove la Catania Ring si allena fin dal 1997, ci conferma le parole di Aroldo: è piena di persone di tutte le età. C’è anche un nutrito gruppetto di bambini, che ha tutta l’aria di divertirsi un mondo.
“I bambini più piccoli qui hanno fra i 7 e gli 8 anni. Ne abbiamo 7 e stanno imparando, iniziando dall’autodisciplina sportiva.”. L’attività della boxe è aperta a chiunque voglia praticare, non sono necessari doti fisiche o atletiche particolari, basta la volontà di allenarsi seriamente. “Attualmente oltre ai bambini abbiamo anche 2 ragazze che si allenano qui, e qualche persona più in là con gli anni. Per allenarsi basta che dal certificato medico risulti un buono stato di salute.”. Una parola però mi ha colpito, “autodisciplina”,cosa significa? “Capita spesso che i papà portino qui i ragazzini un po’ più timidi, per fargli imparare non tanto l’autodifesa quanto la fiducia in se stessi, con l’autodisciplina che la Boxe impone. E poi qui anche se ci si allena duramente c’è un clima e un gruppo che mette a proprio agio tutti.”. La boxe sport per tutti? ma i film su “Rocky” e pagine intere su riviste scientifiche che parlano dei rischi per la salute derivanti dalla boxe mi fanno un pò dubitare. Possibile che sia così ua palestra di boxe? Tutti sorridono e si divertono. Il maestro Aroldo deve avere capito che le mia perplessità non si sono sciolte, e senza che io gli abbia chiesto delucidazioni comincia a spiegare. “La Boxe è uno sport considerato ingiustamente violento, al massimo è uno sport “duro” perché è richiesto molto allenamento e disciplina. Certamente è uno sport molto educativo, richiede autocontrollo e ovviamente mette al confronto con gli altri. Anche se la bravura di uno prevale sull’altro il confronto è e deve essere sempre fra pari, si cerca sempre l’equilibrio. La violenza dipende dall’ottica in cui si vede: a livello professionistico, diventando un mestiere ci possono essere dei pericoli, perchè il professionismo ha tutt’altra intensità. Nella boxe da dilettanti si fanno invece solo 4 riprese da 2 minuti l’una, una sfida che si conclude ai punti.”.
Aroldo non vive con la boxe (fa un’altro lavoro) ma vive certamente per la boxe: fa l’istruttore da 25 anni, e la Catania Ring è la terza società che ha fondato. In questi 10 anni a Librino sono arrivate diverse soddisfazioni. “Abbiamo 3 pugili professionisti: Danilo d’Agata Giuseppe Pirracchio e Giuseppe Margiotta. Affronteranno quest’anno degli impegni nazionali importanti, e D’Agata cercheremo di portarlo a un grande incontro internazionale. Ha disputato 3 incontri di ottimo livello, tutti vinti. Sono i primi risultati da professionisti di questi ragazzi ma negli anni abbiamo conseguito vari titoli regionali e nazionali, abbiamo avuto 3 campioni d’Italia. Le soddisfazioni arrivano anche perchè facciamo un’attività di importanza sociale oltre che sportiva. Alcuni dei ragazzi li abbiamo “raccolti” dal quartiere, ci dà una mano anche il presidente della decima circoscrizione Leone a trovarli: questa è una struttura comunale, e in base alla situazione economica familiare non si paga, quindi è per tutti.
La struttura è il PalaNitta, che secondo Aroldo è “una delle migliori a Catania”, però la zona in cui si trova ha degli evidenti problemi: manca l’illuminazione, la pulizia è scarsa, e il punto è poco raggiungibile. Un problema talmente sentito che la Catania Ring ha organizzato insieme alle altre squadre che si allenano qui, una manifestazione per far conoscere il quartiere “Ripartiamo da Librino”, che nel 2007 ha avuto un successo enorme. “Ai primi d’Aprile ne faremo un’altra, con i nostri 3 professionisti D’Agata Pirracchio e Margiotta.”. Ma Aroldo non è ovviamente da solo in questa attività, e tiene a ricordare il ruolo di tutti nella Catania Ring. Il presidente è Messina Grazia, Giovanni Cavallaro è il manager e si occupa dei professionisti, mentre il direttore sportivo è Pippo D’Urso. Poi gli istruttori, da Giovanni Greco e Orazio Riggi e “tanti altri che per passione ed amicizia ci danno un grande aiuto”.
Ho cambiato idea sul pugilato, ma il dubbio del naso resta. Mistero svelato: “dopo qualche colpo non si rompe il naso, ma si ammorbidisce solo la cartilagine.”. Il maestro Aroldo Donini si “schiaccia” con un dito il naso e sorride.




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