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Cisl e Fim provinciali chiedono che sia fatta chiarezza sulla cessione

Cisl: "su Micron-Numonix, intervenga il governo nazionale"

Giulio (Cisl Catania): «L’Etna Valley rischia di essere depotenziata». Pappalardo (Fim Cisl): «StM e Numonix hanno avuto ingenti capitali pubblici»

giovedì 11 febbraio 2010

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«Sull’acquisizione di Numonyx da parte di Micron intervenga subito il governo nazionale per far luce sull’intera operazione». A chiederlo è la Fim Cisl che si dichiara molto preoccupata per le possibili ripercussioni negative sul piano dell’occupazione e per le prospettive dello stabilimento di Catania.

«Alla luce dell’accordo ufficializzato la scorsa notte – dice Rosario Pappalardo, segretario generale della Fim Cisl etnea e componente della segreteria regionale – l’inizio dell’acquisizione porta alla completa uscita da parte di StM dal settore delle memorie flash. A questo punto chiediamo l’intervento immediato del governo nazionale per far luce sull’intera operazione e per accelerare il percorso di presentazione dei piani industriali sia di StM sia di Numonyx-Micron per garantire sia le prospettive degli stabilimenti catanesi che il mantenimento e la tutela dei livelli occupazionali».

«Al governo regionale – aggiunge Pappalardo – abbiamo già chiesto un incontro per fare fronte comune per la realizzare le rivendicazioni sindacali che ci aspettiamo avvenga nei prossimi giorni. Contemporaneamente abbiamo già inviato una richiesta di incontro, attraverso le nostre segreterie nazionali, alla Presidenza del Consiglio, proprio per accelerare la presentazione dei piani industriali che devono garantire le massime certezze occupazionali di cui abbiamo bisogno tenendo conto anche del fatto che in queste aziende sono stati investiti ingenti capitali sotto forma di finanziamenti pubblici ed è stato già ufficializzato un accordo di programma che garantirà ad StM e a Numonyx, nell’ambito dell’operazione che interessa anche l’investimento sul fotovoltaico, un ulteriore finanziamento pubblico».

Anche Alfio Giulio, segretario generale della Cisl di Catania, esprime la sua preoccupazione per l’occupazione e per il futuro della cosiddetta “Etna Valley”. «Nel 2007, quando un gruppo di lavoratori passò da StM alla nuova compagnia, ebbe l’assicurazione che potessero essere reintegrati se non fosse stato rispettato l’accordo di programma. Ora, vogliamo che si faccia chiarezza su tutta la vicenda e non si rischi di vanificare,altrimenti, lo sviluppo dell’Etna Valley, per la quale è necessario continuare la collaborazione con l’Università di Catania per incentivare gli investimenti per le produzioni di eccellenza nel territorio catanese. A fronte di ciò, chiediamo al governo nazionale, auspicando nell’appoggio di quello regionale, di convocarci prima possibile per garantire prospettive e livelli occupazionali per gli stabilimenti di Catania».




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