Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
Librino Pigno San Giorgio Villaggio Sant'Agata Zia Lisa ...e dintorni
cronaca quartieri archivio la città dalla stampa libera avvisi&annunci lavori in corso chi siamo collegati collabora pubblicità

Comitato Librino-attivo: la nostra idea è coinvolgere tutto il volontariato

martedì 11 marzo 2008, di Massimiliano Nicosia

Vota quest'articolo
voti:0

  • Digg
  • Del.icio.us
  • Facebook
  • Google
  • Technorati
  • Live
  • Scoopeo
  • Wikio
  • Furl
  • Blogmarks
  • Reddit
  • Mister wong

Sulla piattaforma e sul quartiere abbiamo intervistato Franco Torre rappresentante del Comitato Librino-attivo

Qual è il ruolo di Librino-attivo nella realizzazione della piattaforma?

Insieme alla CIGL il comitato è stato il primo a richiede con forza che si presentasse qualcosa di positivo per il quartiere. Anche perché non si aveva notizia di come andavano avanti i lavori, degli appalti, dei finanziamenti. Serviva un controllo da parte degli abitanti di come venivano spese le risorse per il quartiere. Come comitato abbiamo sempre cercato di portare avanti le esigenze degli abitanti e della zona.

Da quanto tempo si lavora per la piattaforma?

Circa 2 anni, tra limatura e difficoltà nel coinvolgere le associazioni. Non sempre è facile coordinare le moltissime iniziative che nascono spontanee nel quartiere. Riuscire a creare una rete è stato molto difficile e ancora non siamo riusciti pienamente nell’intento. La nostra idea è quella di coinvolgere tutto il volontariato che c’è a Librino, che è davvero tanto, allora riusciremo sicuramente a smuovere qualcosa e non farci soggiogare dalle promesse del politico di turno.

Quali sono oggi le priorità?

Il grosso delle infrastrutture è stato ormai fatto, le urbanizzazioni primarie e secondarie sono quasi ultimate. Mancano le piccole rifiniture che rientrano nel progetto e rendono il quartiere davvero vivibile. Un’opera essenziale è, ad esempio, il completamento delle spine verdi, concepiti nel progetto come un anello di congiunzione tra i vari nuclei che altrimenti rimangono isolati. Un altro problema è la segnaletica stradale. I Catanesi non sono abituati a conoscere la struttura dei viali circolari che chiudono il nucleo e a Librino si perdono facilmente.

I servizi sono sufficienti?

Un paese come Enna che ha meno abitanti di Librino, ha prefetture, scuole superiori, università. Librino non ha neppure una scuola superiore: i vari assessori che si sono succeduti hanno promesso molto ma non hanno realizzato nulla, attendiamo ancora l’istituto professionale promesso. Anche per quanto riguarda la sicurezza nel territorio: se domandate ad un ragazzo di Librino se ha mai visto un vigile urbano nel suo quartiere vi risponderà di non sapere neppure com’è fatto. Hanno completato il Poliambulatorio ma adesso bisogna convincere gli impiegati a venire a lavorare a Librino perché anche la mentalità è quella di ritenere Librino un ghetto.




I più letti

SetteGiorni