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Enzo Bianco: "Una fondazione privata in aiuto di Librino"

Il Senatore PD incontra la comunità della Resurrezione pochi giorni dopo la sua lettera all’Arcivescovo sul trasferimento di don Salamone

domenica 25 settembre 2011, di Massimiliano Nicosia

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“Un saluto tra vecchi amici”, così Don Santino Salamone ha accolto il senatore Enzo Bianco, giunto stamattina in visita al parroco e alla comunità della Risurrezione del Signore a Librino per annunciare l’impegno di una fondazione privata a sostegno di Librino.

Proprio questa reciproca stima e amicizia, aveva spinto l’ex Sindaco a scrivere due giorni fa una lettera aperta all’Arcivescovo di Catania in seguito alla decisione di trasferire dopo soli 4 anni Don Salamone a Santa Maria di Licodia sostituendolo con don Salvatore Cubito.

Bianco, che ha incontrato alcuni membri del gruppo scout di Librino Catania18 e ha partecipato alla celebrazione eucaristica, ha ringraziato don Salamone per il suo operato a Librino rivelando che, fin dal primo giorno del suo insediamento, il parroco ha sollecitato il senatore ad impegnarsi per il quartiere in tutti i modi possibili. Tuttavia - ha aggiunto Bianco - nonostante abbia provato a fare tutto il possibile, anche io ho dovuto spesso scontrarmi con istituzioni sorde o assenti.

Al termine della celebrazione l’ex Sindaco di Catania, ha annunciato che, a sostegno di Librino, arriverà non una istituzione pubblica bensì una fondazione privata legata ad una persona facoltosa che desidera operare in aiuto delle persone che soffrono. Questa fondazione, di cui non è stato però ancora rivelato il nome, opera in tutto il mondo e in Italia nella periferia di Napoli e Milano, e in questi giorni, dietro suggerimento di Enzo Bianco, ha deciso di operare anche a Catania nel quartiere Librino. Il progetto della fondazione verrà perfezionato in questi giorni e il senatore Bianco ha invitato Don Salamone a continuare a sostenere il progetto, al quale ha attribuito il merito, anche da Santa Maria di Licodia.

Una collaborazione, quella tra movimenti politici e sociali e realtà ecclesiali, sottolineata anche da Sonia Messina, membro dell’esecutivo cittadino del PD con delega alla periferia e collaboratrice parrocchiale di don Salamone oltre che tutor nei progetti elaborati dalla parrocchia grazie ai finanziamenti della Fondazione Sud. “Un esperimento positivo quella della cooperazione a Librino tra il partito e la parrocchia, una strada nuova che abbiamo portato avanti in questi anni cercando di lavorare nel quartiere attraverso le realtà presenti nel territorio. Grazie a don Salamone in questi anni mi sono avvicinata alla Chiesa e questo mi ha aiutato anche a conoscere meglio i bisogni della collettività”.

“Quattro anni fa - ha dichiarato don Salamone al nostro giornale - non arrivai a Librino con un progetto già preparato a priori e, com’è nel mio carattere, il primo anno sono rimasto ad osservare e capire per poi iniziare un percorso di evangelizzazione e valorizzazione della persona. Qui non avevamo quasi niente ma abbiamo cercato di intervenire anche nei tanti drammi sociali che investono il quartiere. Sono circa 600 le famiglie in stato di necessità che si rivolgono alla parrocchia e in molti casi nessuno dei componenti ha un lavoro stabile. Noi abbiamo fatto quello che potevamo ma la parrocchia non può sostituirsi completamente alle istituzioni che, in questi miei 4 anni, non hanno mantenuto una sola delle loro promesse”.

Nel corso della celebrazione Don Salamone, che lascerà la guida della parrocchia la seconda settimana di Ottobre, ha paragonato Librino ad una vigna nella quale è necessario lavorare insieme e ha invitato la comunità dei fedeli a continuare il cammino intrapreso raccomandando particolarmente attenzione ai giovani del quartiere e alla promozione della cultura.




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