Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
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Intervista ai candidati a sindaco

Questo mese abbiamo sottoposto ai candidati sindaci alcune domande sulla periferia catanese. Queste le risposte pervenuteci, in ordine alfabetico: Giovanni Burtone, Massimiliano Catanzaro, Francesco Condorelli Caff, Toti Domina, Grazia Giurato, Nello Musumeci, Raffaele Stancanelli.

venerdì 6 giugno 2008

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Come intende rilanciare e valorizzare l’economia della periferia SUD? (attività, lavoro, investimenti, zona franca, etc.)?

Burtone. Catania è sempre stata una città dinamica, particolarmente legata al commercio. Ho sempre creduto che certe attività, anche quelle più creative, non debbano essere destinate solo al centro storico. Penso alle piccole imprese, alle botteghe e a coloro che sono pronti a scommettersi in prima persona con l’artigianato. Ma il mio pensiero lo rivolgo soprattutto alla zona franca urbana che- grazie ad un provvedimento del governo Prodi- sosterrebbe Librino con un’ interessante fiscalità di vantaggio. Uno sviluppo nelle periferie è concretamente possibile. Le zone franche urbane sono già state sperimentate in Francia in questi ultimi anni in decine di territori e i risultati sono stati lodevoli.

Catanzaro. ritengo opportuna una breve premessa:l’attuale stato di degrado, sia economico che di valori, è dovuto a fattori essenzialmente economici, nel senso che l’indiscriminata applicazione del capitalismo e del liberismo da parte dei nostri precedenti amministratori ha determinato l’attuale, gravissima crisi, essendo stato anteposto l’interesse dei singoli, o di singoli gruppi, all’interesse dei cittadini intesi come collettività. Partendo da questa breve premessa è ovvio che la mia primaria direttiva è quella di invertire l’ordine dei valori, cioè la restituzione del Primato ai cittadini, ai loro interessi, allo sviluppo sociale per un progresso coeso. Gli assi su cui intendiamo muoverci sono la valorizzazione dell’esistente, ossia l’agricoltura, il turismo, il rilancio delle PMI, sia artigianali che commerciali (siamo infatti contrari alla politica dei grandi centri commerciali, che tendono a considerare il cittadino solo come un consumatore), attraverso piani commerciali che permettano alla città ed alle sue periferie di tornare ad essere il centro delle attività produttive; quindi, e rispondo, l’idea della zona franca suona di assistenzialismo (la madre del clientelismo) e, viceversa, sono fortemente convinto che, quando le attività vanno bene, la gente è felicissima nel pagare le tasse, per cui la soluzione prospettabile è quella di valorizzare ed incentivare l’attività ed il lavoro nell’iniziativa privata.

Condorelli. L’economia della periferia sud potrebbe essere rilanciata se si eseguissero i lavori di urbanizzazione e infrastrutturali della zona. Una zona artigianale e industriale potrebbe risolvere l’esigenza di insediamenti e valorizzare l’economia. Incentivazione apertura centri gastronomici e turistici.

Domina. Naturalmente non è possibile pensare - come è stato fatto finora - di spendere le risorse pubbliche senza una logica e in modo ed occasionale. La città ed i suoi quartieri devono avere un progetto che abbia legami con il territorio e le sue vocazioni e che sia in larga parte costruito con i residenti, con i loro comitati. La zona sud di Catania è stata saccheggiata da interventi di speculazione edilizia abitativa e dalla nascita di centri commerciali di grandi dimensioni che ne hanno bloccato le normali attività di commercio. Sarei inoltre molto favorevole alla creazione di vere e proprie scuole di artigianato e di centri di formazione specialistica e di avviamento al lavoro. Incoraggiare progetti rivolti alle cooperative sociali per il riciclaggio: plastica,lattine,vetro etc,etc.

Giurato. I provvedimenti come la fiscalità agevolata per chi vuole costruire un’impresa sono una buona iniziativa purché valide in un periodo stabilito e inserite in un quadro generale e a lungo termine. Devono camminare parallele le esigenze attuali, ovvero far aprire quante più attività commerciali e produttive nel più breve tempo possibile, ma poi si deve considerare l’esigenza di mantenere quanto fatto. Ed è questa la vera difficoltà, controllare e attenzionare costantemente la situazione nella sua evoluzione.

Musumeci. In primo luogo occorre partire da un dato normativo: non compete alla istituzione Comune il compito di intervenire nell’ambito delle politiche economiche con proprie iniziative. Detto questo non c’è dubbio che il sindaco di una grande città metropolitana abbia il dovere di farsi sentire con il Governo nazionale e con quello regionale affinché le istanze provenienti dal territorio vengano ascoltate. Il sud si trova in una grande crisi congiunturale e strutturale. Di fronte alla diminuzione del potere d’acquisto, una seria amministrazione comunale può e deve limitare l’imposizione fiscale di propria competenza.

Quale politica intende intraprendere per favorire l’opera di integrazione del quartiere con il tessuto urbano cittadino?

Burtone. Il primo obiettivo è riqualificare il territorio, completare alcune opere, recuperare il verde. E poi allocare lì il tanto atteso centro direzionale, uno dei modi per integrare Librino al resto della città. Penso, ovviamente, anche all’ospedale. E’ indecoroso che i cittadini di Librino siano costretti a percorrere chilometri, anche in casi di urgenza. Tutto questo potrebbe cambiare il volto del quartiere e far sì che l’area di Catania “che conta” non sia solo al centro storico ma anche a sud.

Catanzaro. alla base dell’integrazione vi è la comunicazione, quindi occorre far diventare la zona Sud (ormai porta della Città, vista la sua vicinanza con l’aeroporto) non una zona periferica, bensì una zona integrata, centrale, a tutti i problemi della città. La prima cosa da fare è utilizzare le risorse del Fondo Sociale Europeo come opportunità per potere dare qualifiche professionali, mestieri ed indirizzi, quindi la formazione a tutti i livelli per gli abitanti della zona.

Condorelli. L’opera di integrazione del quartiere col tessuto urbano cittadino deve consistere, innanzitutto, nel risolvere il problema del traffico. Sia per intrattenere rapporti commerciali sia umani è necessario poter comunicare con facilità con il resto della città. Dovrebbe essere utilizzata la stazione Acquicella, stabilendo un collegamento metropolitano su linea ferrata con fermata anche all’altezza di Librino il tutto secondo il progetto portato avanti da questo candidato che intende attivare una metropolitana che colleghi la città di Catania con le periferie. Più facile è il collegamento con la periferia sud esistendo già una linea ferrata che potrebbe smaltire il traffico dall’acese sino a Misterbianco. Completando l’anello della Circumetnea a monte si potrebbe risolvere il problema del traffico pedemontano con una circumetnea veloce. Diminuendo così considerevolmente il traffico in superficie nella città e periferie ,i servizi AMT potrebbero essere rapidi e puntuali, utilizzabili anche da parte della cittadinanza.

Domina. Credo che il quartiere di Librino, del Pigno ed in parte di San Giorgio, vivano una condizione di enorme disagio. L’integrazione tra questi quartieri ed il resto della città è molto difficile e passa anche attraverso alcune azioni concrete di educazione alla cittadinanza, penso alle scuole catanesi soprattutto; ma anche i servizi offerti ai cittadini deve essere riequilibrato, in modo che l’essere “catanese” possa nascere dall’accesso ad eguali servizi ( trasporti, illuminazione, qualità degli interventi pubblici etc.) indipendentemente da dove si risieda.
Giurato. Troverei opportuno trasferire uffici comunali e provinciali che ingorgano la città. La mattina una buona parte degli abitanti della periferia sud si sposta in centro, e decentrare alcuni importanti uffici a Librino sarebbe una soluzione di facile attuazione. Non solo dal punto di vista degli spazi, ma ci sono anche edifici inutilizzati. Quindi ristrutturare edifici che cadono a pezzi, trasportare a Librino magari il settore urbanistico o i servizi sociali. Questo spostamento non indifferente di lavoratori consentirebbe di sviluppare anche l’attività economica.

Musumeci. Catania ha bisogno di ritrovare il piacere di amarsi. Perché ciò avvenga è necessario che le periferie non avvertano la lontananza del Comune. Per questo nel nostro programma abbiamo voluto riprendere il progetto per la realizzazione del Centro direzione comunale di Librino. Ma, occorre anche operare per una devoluzione delle competenze alle Municipalità. Non serve avere, delle istituzioni decentrate se poi esse non hanno poteri e risorse per potere operare.

Legalità e sicurezza. Quali priorità. (Palazzo di cemento, cittadella polizia, caserma cc, vigili, etc.)

Burtone. Se da un lato trovo fondamentale che a Librino si spostino gli uffici comunali, dall’altro credo che la sicurezza passi da un percorso studiato, pensato su misura per Librino. Serve uno sforzo speciale e un progetto intelligente mirato a recuperare il disagio e a sconfiggere l’illegalità. Diciamoci la verità: senza lavoro un percorso di recupero è molto difficile. Senza un’occupazione vera ricominciare a vivere con dignità dopo un’esperienza in carcere sarebbe difficilissimo. Ma non bisogna pensare solo ai casi estremi. Prendiamo i venditori abusivi: è possibile ristabilire le regole e inserirli in un percorso di legalità senza inutili persecuzioni. Al contrario, penso che quei lavoratori dovranno essere messi nelle condizioni di vivere dignitosamente con il nuovo lavoro regolare.

Catanzaro. sono d’accordo a decentralizzare i servizi di vigilanza all’interno dei quartieri della zona sud: ciò non potrà che portare vantaggi a tutti, ovviamente non nell’ottica della contrapposizione ma nel concetto di protezione e servizio ai cittadini; sono in particolare favorevole allo spostamento della Questura a Librino, una soluzione che gioverà sia al congestionato Centro Storico che agli abitanti di Librino stessa.

Condorelli. La legalità e la sicurezza può maturare nella periferia sud partendo dalle scuole. Il processo non può essere rapido per la situazione in cui versa Librino. Non è con la repressione che si risolvono i problemi, ma bisogna educare i giovani alla legalità. Pertanto bisogna rendere vivibile il quartiere sud facendo in modo che l’Istituto Autonomo Case Popolari non si limiti a riscuotere le pigioni ma a provvedere anche alla manutenzione degli edifici assegnati in locazione. Mi sono interessato per il Condominio di Viale Bummacaro, ove vi era la Polizia, nel quale liquame ha raggiunto in altezza le tubazioni dell’acqua in prossimità dei contatori. Esiste una sentenza che ha ordinato all’Istituto Autonomo Case popolari di costruire le fogne e liberare gli scantinati dal liquame, ma l’ IACP non esegue le sentenze del Giudice. La gente, specie in estate, rischia gravi malattie, mentre le strutture cementizie armate vengono attaccate dal liquame per cui perdendo tempo l’edificio può diventare inagibile. Una maggiore presenza di Vigili Urbani è sufficiente, esplicando la Polizia già ottimamente la Sua funzione . Per il resto non sarà la cittadella Polizia o nuove caserme a risolvere il problema della legalità e sicurezza, se non si pongono le basi per il vivere civile.

Domina. I quartiere di periferia soffrono una condizione di insicurezza sociale la cui prima causa è la difficoltà di trovare un buon lavoro; un lavoro non i nero, non a tempo, non indegno. Questa, nei limiti delle competenze di una amministrazione comunale, è la nostra priorità. A questo si affianca un progetto di educazione alla legalità (che riguarda tutta la città e non solo i quartieri) che parte dal rispetto della cosa pubblica e dall’applicazione delle più elementari norme di legge (penso all’inesistente ricorso al casco dei centauri ad esempio). Un problema che le grandi città vivono è poi quello legato allo spaccio delle sostanze stupefacenti. Spacciare vuol dire controllare un territorio e trasformare un’attività illecita in una vera e propria economia locale che trova coperture e consenso sociale. Ripristinare la legalità è un obbligo, ma questo sarà più facile se accompagnato da un forte intervento di comunicazione sociale e dall’offerta di altre opportunità a tutti quei ragazzi che spesso finiscono nelle maglie della criminalità per disperazione.

Giurato. Il discorso sulla sicurezza è prioritario, visto che ha a che fare con i giovani che crescono, senza un controllo di base è facile avere una quantità di ragazzini che delinquono. Detto questo mi piacerebbe fare un confronto: quanti vigili urbani quante forze di polizia, carabinieri ci sono nell’intero comune di Catania con una popolazione di circa 300mila abitanti, e quanti ce ne sono invece nella periferia sud con 70mila e più abitanti. C’è una evidente sproporzione, con una sola stazione di polizia (a Librino), e una sola stazione dei carabinieri (a Zia Lisa). Anche per questo non possiamo meravigliarci che la delinquenza a Librino regni sovrana. Che fine ha fatto il Centro direzionale, la cittadella della polizia, il decentramento degli uffici della provincia? Perché non è ancora stato fatto? Quali sono gli interessi nel mantenere una situazione simile? Non si è quasi mai visto un vigile urbano, e spesso viene da chiedersi come la situazione non sia completamente nel caos. La risposta forse è che il sistema mafioso è delegato a controllare il territorio in assenza colpevole delle istituzioni.

Musumeci. L’emergenza sicurezza l’abbiamo denunciata quando l’amministrazione Scapagnini e l’opposizione guidata da Bianco lodavano il “Patto per Catania sicura” firmato dal sindaco con il governo Prodi. C’è bisogno di provvedere alla immediata istituzione del Tavolo per Sicurezza e la Legalità, per mettere assieme le forze civiche e per fare di questo tema uno dei più importanti impegni della futura amministrazione comunale. È indispensabile, inoltre, rimettere sulla strada tutti i vigili a disposizione, che devono integrarsi con le altre forze dell’ordine per il presidio del territorio. Senza controlli e senza maggiori risorse i cittadini non coglieranno un maggiore senso di sicurezza nel vivere quotidiano.

Come portare il rapporto in pari tra densità di popolazione e qualità/quantità di servizi (scuola superiore, sport, parchi, etc.)

Burtone. Questo stato di degrado a Librino è molto tangibile, ma lo sconforto per la mancanza di servizi, di strutture e di verde è evidentissimo anche in centro città o in altre periferie. La città grida vendetta. L’esperienza significativa della sindacatura Bianco poggiava anche sul fatto che molte strutture a disposizione di tutti funzionavano, erano mantenute sempre in ottimo stato. Oggi tutto è abbandonato. Dobbiamo fare di tutto perché la città torni ad essere un gioiello.

Catanzaro. ovviamente, bisogna pianificare e programmare quelli che sono i servizi essenziali per i cittadini, quindi priorità alle scuole di ogni ordine e grado, allo sport, al verde pubblico, in relazione diretta al numero di abitanti interessato dal provvedimento (ne beneficerà anche il traffico e diminuirà l’inquinamento).

Condorelli. Approvazione del Piano Regolatore Generale consentirà di portare il rapporto in pari tra densità di popolazione e qualità/quantità di servizi, attenzionando la situazione della periferia sud e prevedendo spazi per scuola superiore, sport, parchi. Utilizzare fondi CEE per le strutture.

Domina. Ripeto che un comunità deve dotarsi di un progetto organico, fatto di logica e di solidarietà; i primi interventi della mia amministrazione saranno quindi rivolti a potenziare la qualità e la quantità dei servizi erogati. Prevedo inoltre l’apertura di centri di servizi comunali (sportelli unici) che possano sostituirsi a quei patronati che con soldi pubblici si sono trasformati in uffici elettorali di Pinco o Pallino. Sono d’accordo sulla possibiltà di un nuovo stadio comunale che possa essere accompagnato attorno da zone verdi e ricreative per gli abitanti, in cui praticare altri sport, una sorta di cittadella dello sport.

Giurato. Le scuole attualmente presenti a Librino sono contrariamente a quanto si pensa delle ottime scuole, alcune delle insegnanti che lavorano mi dicono “Grazia stiamo ottenendo dei risultati, e vogliamo continuare a lavorare qui”, un atteggiamento molto diverso da quello che normalmente hanno gli impiegati, che mettono resistenze all’eventuale trasferimento a Librino. Questo dimostra che a Librino si può lavorare bene, e a maggior ragione sarebbe vantaggioso per tutta la città creare una Liceo o un Istituto Tecnico nella periferia sud, innanzitutto per migliorare la qualità della vita degli studenti costretti a fare ore di viaggio ogni giorno, e per creare dei nuovi poli “vitali” della città. Invece di spostarsi migliaia di studenti basterebbe che venissero dal centro gli insegnanti. Ridurre gli spostamenti verso il Centro cittadino e decentralizzare i servizi per migliorare tutta la città. Le insegnanti delle scuole medie lo dimostrano, quello di andare nella scuola in periferia è solo un problema culturale che si può superare facilmente. Sui parchi e lo sport: Librino ha sulla carta una quantità incredibile di verde pubblico, ma per la maggior parte è verde non curato, sterpaglie. Il territorio è di una bellezza eccezionale, con questi spazi enormi, strade larghe, spazi amplissimi, ma non viene valorizzato. Creare dei piccoli giardini sparsi per il territorio sarebbe piuttosto semplice, così come creare dei campi sportivi per i ragazzi, come i campi da basket inaugurati qualche mese fa in viale Bummacaro, senza bisogno di costruire opere enormi dai costi di gestione mostruosi.

Musumeci. Non c’è una specifica ricetta per migliorare la qualità della vita a Catania. Precondizione per ogni iniziativa amministrativa è il ripianamento del debito di bilancio. Tuttavia, anche in assenza di risorse, possono essere attuati significativi interventi: va coinvolto il mondo dell’associazionismo, va ridefinito il piano del traffico, vanno sensibilizzati i privati perché possano contribuire con fantasia a rilanciare l’immagine della città.

Riqualificazione aree abbandonate/vandalizzate/incomplete. Quali proposte per renderle nuovamente fruibili ai cittadini. (villa Fazio, San Teodoro, teatro di viale Moncada etc.)

Burtone. Non sono per le facili promesse. Meglio fare un piano avendo presente lo stato delle finanze. Credo però che la riqualificazione sia possibile grazie ad un’azione intelligente, che metta insieme fondi comunali e non, azioni di recupero concrete. Penso a Villa Fazio trasformato in stalla, penso al teatro di viale Moncada inaugurato decine di volte. Sono diventati monumenti del nulla, del decadimento, della menzogna. Non è possibile che questo stato di cose continui, anche a salvaguardia della memoria storica del quartiere, della sua identità, della sua cultura.

Catanzaro. si può utilizzare il famoso detto “l’occasione fa l’uomo ladro”: è chiaro che, se noi lasciamo incomplete delle aree e delle strutture, queste, più che servizi diventano dei covi, e nei covi abbondano i topi. E’ nostra intenzione, invece, riqualificare quegli edifici che Lei cita, che sembrano attualmente usciti da un’era post-atomica, ridando piena dignità a queste strutture anche attraverso attività sociali, quali sport e teatro, che coinvolgono direttamente il cittadino, con il quale vogliamo dialogare sempre e comunque, trovando insieme le soluzioni ai molteplici e complessi problemi che affliggono, può dirsi da sempre, questi quartieri, sui quali si sono fatte tante promesse, all’unico fine elettorale.

Condorelli. Pala San Teodoro strutture già eseguite sono abbandonate e utilizzate per incendiare cavi elettrici, onde ricavare il rame. Sono per l’immediato completamento e utilizzazione delle strutture da Voi indicate compreso il teatro di viale Moncada, destinando la zona San Teodoro per il nuovo stadio di calcio.

Domina. Su questo sentirò le opinioni e le proposte delle associazioni e dei gruppi locali. La presenza nel mio gruppo di Piero Mancuso dei briganti rugby Librino e di Valentina Marletta del Centro Iqbal Masih, credo possano rappresentare una garanzia di trasparenza e di voglia di fare che nessun altro candidato alla poltrona di sindaco possa vantare. Loro hanno rapporti con il territorio, e sapranno cogliere tutte le proposte più interessanti in merito al ripristino delle strutture di utilità sociale, in particolare il teatro di viale Moncada (che potrebbe trasformarsi in un cine teatro), il polo sportivo san Teodoro e villa Fazio che potrebbe tornare ad essere luogo di aggregazione culturale e sportiva.

Giurato. Per attuare un risanamento bisogna vedere come stiamo a finanze. In questo momento quindi l’unico percorso per il risanamento è chiedere un contributo europeo, e spendere questi soldi coscienziosamente. Perché sono stati spesi 20 milioni per la Villa Belllini quando per non ridurla così bastava la manutenzione costante? Caso molto simile al parco San Teodoro: gli stessi soldi potevano essere utilizzati per realizzare piccole opere a dimensione d’uomo e di facile manutenzione, attuabili in pochissimo tempo, come parchi giochi o la risistemazione delle piazze. Invece per mancanza di manutenzione ci ritroviamo con un parco enorme ancora chiuso ma già semi abbandonato, così come il Teatro o la stessa Villa Fazio per la quale la ristrutturazione costerebbe ormai tantissimo.

Musumeci. Un sindaco serio deve dire con chiarezza alla città che la ricreazione è finita. L’amministrazione deve migliorare servizi e intervenire in tutte le aree abbandonate. Ma anche i cittadini devono fare la loro parte: i vandali, infatti, sono catanesi che non amano la loro città.

Periferia. La prima azione del suo eventuale governo.

Burtone. La prima azione? Convocare il consiglio comunale proprio in quella piazza dove ho voluto presentare la giunta. Proprio, cioè, davanti Palazzo di cemento dove per fortuna c’è la Caritas e un’associazione di volontariato. Inviteremo i cittadini a partecipare. E questo vorrebbe dire moltissimo.

Catanzaro. occorre creare dei nuclei di valutazione dei problemi con i cittadini interessati, con cui interloquire per creare una lista delle priorità da affrontare, oltre ad indire, periodicamente e ove occorra, dei mini-referendum riservati ai singoli quartieri e/o, comunque, ai cittadini interessati dai provvedimenti da adottarsi, e ciò al fine di avere una panoramica della percezione del cittadino stesso, da tenere in conto nelle scelte da realizzare. Pertanto, la priorità è “Dialogare”; a tal fine, il mio programma di governo andrà verificato mensilmente, anche con gli strumenti della consultazione popolare, soprattutto alla luce del fatto che i primi due anni saranno, prevedibilmente, anni di sacrifici volti al ripianamento del dissesto economico comunale e, in questo frangente, l’unica priorità sarà quella di continuare, o meglio, incrementare (mediante l’annunciata eliminazione delle spese inutili o, comunque, superflue) l’aiuto e l’assistenza alle categorie più deboli e svantaggiate, da sostenersi anche mediante integrazioni del salario, degli affitti, utilizzando i fondi ricavati dai tagli alle spese; invero, a fronte di una spesa annuale stimata in circa due milioni di euro, la spesa dedicata ai servizi sociali si è, fino ad oggi, attestata sul 13% circa della totale, palesemente insufficiente a far fronte alle varie esigenze sin qui accertate: tale spesa andrà rimodulata ed implementata, rendendola finalmente efficace ed efficiente.

Condorelli. Richiesta commissariamento Istituto Autonomo Case Popolari e nomina di nuovo responsabile affinché l’ente venga organizzato e sia nelle condizioni non solo di richiedere le pigioni ma anche di procedere alla manutenzione di tutti gli edifici di sua proprietà. Richiedere la costruzione di un edificio per Scuola Superiore, incentivando lo sport. Utilizzazione della linea ferrata per collegamento continuo e veloce con Catania centro e Acese.

Domina. Tutte quelle azioni che possano dare ai più piccoli e ai giovani un senso di appartenenza ad una comunità. potenziare i centri di aggregazione per attività artistiche e sportive, dove si possa ripensare il quartiere e renderlo simile a quelli che sono i desideri. Ripartire dai più piccoli sicuramente. Risorse privilegiate per le scuole.

Giurato. Costituire un gruppo di esperti, non di consulenti, ma selezionare persone efficienti e qualificate all’interno della struttura comunale, un gruppo di indagine sulla situazione attuale della periferia sud e subito poter presentare un progetto di risanamento per un eventuale finanziamento europeo. Prima di tutto presentare un progetto per quanto riguarda l’uso e il recupero degli spazi, e uno per il recupero delle strutture con chiaramente indicare le responsabilità dei costruttori, come ad esempio la IACP. La manutenzione da quanto tempo non la fanno, e prima di questo vengono effettuati dei controlli? La situazione mi ricorda molto quella del Villaggio Dusmet di 20 anni fa,
dove i cittadini erano abbandonati a se stessi, liberi di fare quel che volevano nello spregio delle regole. In sostanza si tratta di controllo, rispetto delle scadenze e delle norme, cercare di fare le cose sempre bene e controllare come vengono realizzate, a partire dai progettisti e proseguendo su chi le mette in pratica, sia le ditte che gli operatori. Controlli controlli controlli, siamo scivolati in una
situazione in cui ognuno fa quel che vuole, e non è più sostenibile.

Musumeci. A Librino migliaia di famiglie vivono in condizioni da terzo mondo. Occorre iniziare proprio da lì.

Il candidato sindaco Stancanelli ha preferito risponderci con una sintesi che riportiamo di seguito: “La questione sicurezza parte dalla conoscenza sistematica del territorio. Per prevenire i fenomeni di microcriminalità e migliorare al tempo stesso i rapporti tra istituzioni e cittadino credo molto nell’istituzione del vigile di quartiere. Se eletto, intendo inoltre realizzare un servizio integrato di sicurezza stradale per la sorveglianza h24 delle tratte a maggio rischio. La famiglia è il nucleo fondamentale della società. È quindi compito delle Istituzioni tutelarla. Questo va fatto anche organizzando servizi per i bambini e per i giovani, in particolar modo nei quartieri più difficili di Catania. Ma penso anche a una migliore distribuzione delle scuole in città, da attuare in sinergia con i dirigenti scolastici. L’offerta di servizi alla cittadinanza passa anche da una grande spazio da dedicare al rilancio dello sport, ripristinando gli impianti esistenti e rilanciando anche gli sport minori. In caso di elezione inizierò a monitorare con grande attenzione l’amministrazione del Comune, dando seguito all’ottima opera di risanamento avviata dal Commissario straordinario. Altra priorità, riuscire a motivare tutti i dipendenti comunali, utilizzando al meglio le loro capacità, le loro risorse. Una macchina che funziona bene può affrontare tutte le necessità di ogni quartiere, dell’intera città”.




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