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Segnali di abbandono nella struttura di viale Bummacaro

La Masseria Bonajuto sarà un’altra villa Fazio?

Affidata al Criea ma chiusa da mesi. Si teme l’abbandono.

martedì 29 giugno 2010, di Massimiliano Nicosia

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Rischia di condividere la sorte di villa Fazio la masseria Bonajuto situata in viale Castagnola accanto all’Istituto Comprensivo Campanella-Sturzo. Da diversi mesi infatti all’interno della struttura non si svolge alcuna attività e già da qualche tempo i primi segni di degrado e vandalismo fanno temere il completo abbandono della masseria.
A lanciare un primo grido di allarme è Franco Politano, abitante di Librino e vicepresidente del comitato Librino-attivo, il quale una sera, sentendo suonare per diverse ore l’allarme della masseria ha deciso di recarsi a fare un sopralluogo.
«La masseria Bonaiuto – denuncia Politano - adesso pare non interessi più a nessuno escludendo i vandali, la gente di malaffare e i ladri di rame eppure potrebbe divenire il naturale approdo di tanti tra le associazioni che operano nel quartiere: una sede indipendente per il Comitato "Librino Attivo", un ambulatorio per l’ANDOS utile alla prevenzione del tumore al seno, un teatro per l’associazione "Terre forti", una redazione per il giornale "la Periferica", la casa dell’Associazioni».

La masseria, di proprietà del comune di Catania, è assegnata al Centro Regionale di Informazione ed Educazione Ambientale (CRIEA), un’entità costituita nel 1998 su iniziativa del dipartimento di Botanica dell’Università di Catania e finanziata dal Ministero dell’Ambiente su un accordo siglato tra il dipartimento stesso, il comune di Catania, che ha messo a disposizione la masseria, la Regione e la Provincia di Catania. Il Criea, che ha ricevuto dal Ministero dell’Ambiente circa 450 mila euro per l’avvio dei progetti, avrebbe dovuto realizzare nella masseria attività volte al rispetto dell’Ambiente avvalendosi, tra l’altro, di laboratori multimediali. Tutto ciò grazie anche al contributo annuo di circa 150 mila euro versato dalla Provincia di Catania nelle casse del Criea.
Tuttavia il progetto della masseria come centro di educazione ambientale sembra essersi limitato alla realizzazione di alcune mostre di funghi e rapaci indirizzate alle scuole nel corso dell’anno. Dall’inizio del 2010, il cambio di guardia alla guida del Criea ha infine fatto registrare un ulteriore stallo anche per le consuete attività. Secondo il prof. Vincenzo Piccione, subentrato al prof. Francesco Furnari nella delega al Criea, nella masseria esistono alcuni problemi di sicurezza che investono il comune di Catania nella fruizione della struttura per il quale non è al momento possibile realizzare alcuna attività senza una preventiva sistemazione. Il neo-direttore del Criea ci informa che si sta provvedendo ad una progettazione più ampia delle attività che produca degli investimenti strutturali e quindi il ripristino della masseria.

Intanto nella masseria sono già evidenti i primi segni di vandalismo (asportazione di tegole e materiale elettrico, scritte e danneggiamento di muri) e inquietanti segni di cedimento della struttura che fanno temere il peggio se gli interventi non saranno tempestivi e risolutivi.




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