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Luci a Librino

martedì 13 gennaio 2009, di Cristina Perrotta

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A dicembre 2007, quando le città occidentali si accendevano a festa di luci colorate ed addobbi in tema con le festività natalizie, a Librino le luci pubbliche si spegnevano in qualche viale per la prima volta da anni, in qualche altro definitivamente dopo un black out di diversi giorni o addirittura di un mese. Nessuna spiegazione, nessuna certezza: il Comune in rosso addebitava l’enorme disagio di un intero, esteso e popoloso quartiere ai furti di cavi di rame, che negli ultimi anni sembrano essere tanto di moda in città; i più maliziosi parlavano già di un ben poco apprezzabile tentativo del Comune di risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica, con tagli “mirati” e ben centrati nelle zone più disagiate della città di Catania, zone in cui i cittadini hanno già così pochi servizi da non potersi poi eccessivamente lamentare per il taglio della luce.
A dicembre 2008 il quartiere di Librino era ancora al buio, ancora isolato dal resto della città: primo dei quartieri catanesi ad essere “spento”, ultimo ad essere “riacceso”. In un anno di disagi, di aumento dei furti ai danni di privati e commercianti, di “coprifuoco” per il rientro a casa la sera, di proteste formali e spontanee dei cittadini, come nell’oscura Gotam City di Batman, ci si era quasi abituati alle tenebre, quando – più osannati del famoso supereroe - sono apparsi i tecnici dell’Enel. Pochi, pochissimi giorni di lavoro per sostituire i vecchi e così appetibili cavi di rame con dei nuovi cavi in alluminio e, ad una settimana dal Natale, ecco l’annuncio ufficiale in un comunicato stampa del Comune: “Venerdì 19 dicembre 2008 alle ore 17,00 alla rotonda tra viale Castagnola e viale Librino il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli presenzierà all’accensione di oltre 300 lampade dell’impianto di pubblica illuminazione gestito dal raggruppamento Simei”.

A Natale 2008 Librino non somiglia alle città in festa dell’occidente: non ci sono festoni, non ci sono addobbi, non ci sono luci colorate. A Natale 2008 Librino torna però ad essere finalmente parte della città di Catania ed usufruisce finalmente della dovuta illuminazione pubblica. I clamori e gli annunci ufficiali per il ritorno della luce non sono piaciuti al quartiere e la gente commenta amaramente l’enorme ritardo nel fornire un servizio essenziale. “Era ora – commenta il signor Albano Umberto – era veramente ora!”. Il signor Umberto è campano di origine, ma da oltre 12 anni gestisce insieme con la moglie una lavanderia a secco a Librino. La zone del suo negozio, al tramonto, era già così buia da costringerlo ad anticipare la chiusura per non rischiare troppo. In un anno di disagi e paura – “lei lascerebbe sua moglie e sua figlia da sole in negozio con quel buio?” commenta – è già stato intervistato sull’argomento da altri giornali. Perché un intero quartiere al buio per un intero anno fa notizia si, ma non scoup e forse proprio per questo motivo è passato tanto tempo prima di rivedere a luce. In un Paese in cui la gente si rivolge a Striscia la Notizia per risolvere problemi di pertinenza delle amministrazioni comunali e in cui i giovani credono più nel potere di un servizio de “Le Iene” che nella protesta attiva contro i soprusi, non ci stupisce affatto che si faccia passare la vergogna di riaccendere le luci di un quartiere dopo più di un anno per un momento di gloria dell’amministrazione locale.




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