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Palazzo Minoriti, ancora aperta la mostra del maestro Gaetano Calogero

L’artista, residente a Librino, è noto anche per le sue numerose iniziative a favore del quartiere

martedì 24 novembre 2009

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Il chiostro di Palazzo Minoriti ospiterà sino domenica 29 novembre (dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle ore 16,00 alle 20,00) la personale di pittura del catanese Gaetano Calogero. La retrospettiva dell’artista e scrittore, noto per i quadri in cui raffigura scene della Catania di un tempo, è stata organizzata dalla provincia regionale di Catania e, proprio una rappresentanza istituzionale dell’Ente, ha preso parte all’inaugurazione della mostra. «Sulla scena degli artisti naïf con Antonio Ligabue, Carmelina di Capri, Bruno Rovesti, Pietro Ghizzardi, e tanti altri un meritato posto tocca al siciliano Gaetano Calogero – commenta il professore Antonio Bruno - . Egli non è il solito pittore ingenuo, episodico che solitamente si riscontra tra i soliti naïf di maniera che descrivono le cronache maggiori della vita. I suoi racconti sono veri, testimonianza di una vita vissuta nei quartieri popolari di Catania, nei suoi soggetti non è presente l’eroe ma figure reali di uomini lavoratori, imbevuti di tradizioni popolari, di storie raccontate sull’uscio di casa senza pathos».

La pittura di Gaetano Calogero risente dell’iconografia popolare e i suoi lavori sono eseguiti su supporti anche precari: fondi di sedie, cassette per frutta, spalliere di sedie ed altro ancora.

“I piccoli e i grandi quadri di Calogero – aggiunge il critico - offrono un racconto di gente umile: il barbiere, il calzolaio, il fruttivendolo, il pescivendolo, ecc., danno l’idea di un bellissimo racconto epico, gente della sua città, come i cartelloni dei cantastorie, che si vedevano nelle piazze sul finire degli anni Sessanta. Gli eventi narrati, le ricordanze nostalgiche di un passato che non esiste più. Il pittore è un cantastorie. I cicli del Vecchio e Nuovo Testamento offrono al pittore un’illustrazione ingenua e immediata del passo descritto. Bellissimi i lavori legati al gioco dei bambini, con le varie varianti dei medesimi, ormai scomparsi. Calogero (forse?) è l’ultimo cantore della pittura ingenua”.




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