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Per centomila abitanti Babbo Natale si fa in sei

Deludente l’animazione natalizia organizzata dal Comune in periferia

lunedì 3 gennaio 2011, di Giovanni Giuffrida

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Il programma dell’animazione Natalizia 2010 della città di Catania, nelle intenzioni del sindaco Stancanelli e dell’amministrazione comunale, doveva essere un’occasione di integrazione dei quartieri cosiddetti “periferici”, finora esclusi da questo tipo di manifestazione, con il resto della città.

A Librino, Pigno, Picanello e San Giovanni Galermo questo sforzo si è concretizzato con la “Babbo natale jazz band”; sei musicisti vestiti di rosso che, con i loro strumenti, hanno girato per tre giorni le strade di questi quartieri con il seguente programma: il 24 mattina al quartiere Pigno, il 25 mattina a San Giovanni Galermo, il 26 mattina a Librino per concludersi poi nel pomeriggio a Picanello. L’iniziativa, se pur lodevole, è sembrata però alquanto disorganizzata e a tratti desolante, almeno per come si è svolta nel quartiere di Librino. L’evento infatti è stato poco pubblicizzato e la popolazione, specialmente i più piccoli, non è riuscita ad assistervi. La scelta poi di girare per i vialoni del quartiere, invece di identificare degli spazi dove poter dare appuntamento e radunare i ragazzi e le famiglie (Piazza dell’elefante, Masseria Bonajuto, piazzale antistante la parrocchia Resurrezione del Signore…), ha reso questo momento di animazione alquanto dispersivo.

L’impressione che se ne è tratta, osservando questi musicisti, muniti di tanto impegno e buona volontà, aggirarsi da soli per il per le strade desolatamente vuote di Librino, è quella di un ennesima occasione sprecata per coinvolgere un quartiere intero. Se a questo aggiungiamo la presenza, come unico addobbo natalizio nel quartiere, di un albero di natale nei pressi della Porta della bellezza, viene naturale affermare che, parafrasando uno slogan del comune: “Natale è in città, ma a Librino non si è visto”.




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