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Piattaforma per Librino - presentazione alla città

martedì 11 marzo 2008

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Da un lungo percorso di confronti e approfondimenti fra questi soggetti (L’officina culturale South Media - circolo Arci, il Comitato Librino attivo, il centro Caritas Talità Kum, il mensile la Periferica, il centro di aggregazione l’Iqbal Masih, la Fillea Cgil, le cooperative “Amiconi” e “Risveglio” e gli istituti comprensivi “A. Musco” e “E. Pestalozzi”) e la Cgil, è nata la Piattaforma per Librino: un documento di analisi e proposte programmatiche per l’avvio di una trasformazione urbanistica e sociale del quartiere presentato il 4 marzo alla città presso l’aula consiliare del comune di Catania.

Il lavoro, affrontando questioni fondamentali quali la riqualificazione urbana, le infrastrutture sociali e la connessione con la città, vuole costituire un punto di partenza per l’apertura di un vero cantiere di progettazione partecipata e di cittadinanza attiva che incida nei processi decisionali riguardanti Librino.

In particolare, prendendo in esame quanto previsto dal Piano di zona reso esecutivo nel 1976 e in massima parte disatteso, il “coordinamento per Librino” ha evidenziato una prima mappatura dei disagi, delle insufficienze e delle mancanze ed ha pertanto integrato alcune proposte che considera necessario discutere e tenere in considerazione in un’ottica di partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali.

Pertanto sono state individuate delle principali aree tematiche d’intervento, ed esattamente: il patrimonio edilizio e abitativo, dunque le infrastrutture, i servizi pubblici, i centri di aggregazione, i servizi sociali e sanitari, i servizi culturali, le strutture sportive, le misure a sostegno del sociale, la formazione e il lavoro, il commercio e l’artigianato e, naturalmente, l’ordine pubblico.

Per ciascuna di queste aree, la “Piattaforma” avanza delle proposte precise, fondate e articolate, quali: la assegnazione definitiva di tutti gli alloggi di proprietà pubblica già esistenti; la ricognizione di tutti i progetti in corso di appalto, dello stato di avanzamento dei lavori già appaltati e degli investimenti pubblici già destinati al quartiere; la realizzazione di un piano di trasporti che migliori il collegamento con la città; l’apertura rapida di un tavolo di confronto sulla revisione del piano di zona e l’avvio d’un percorso progettuale partecipato; il decentramento dei servizi pubblici in poli di quartiere; l’allocazione di scuole superiori, di corsi di formazione professionale e di facoltà universitarie; predisporre un piano commerciale che preveda la possibilità di agevolazioni sulle imposte comunali per le attività che si insediano nel quartiere; l’ubicazione di almeno una residenza sanitaria assistita pubblica; la riattivazione delle strutture sportive esistenti così come del teatro comunale secondo modalità adeguatamente regolamentate.

Quanto a quest’ultimo punto, particolare rilevanza è riservata alla proposta di istituire presso la struttura polivalente del teatro di viale Moncada un Teatro Comunitario, vale a dire un luogo di partecipazione, confronto, formazione, sperimentazione e produzione per la gente e della gente del luogo. Uno spazio dove sia finalmente possibile vivere la solidarietà e lo scambio di buone pratiche. Un teatro coerente con un’idea della cultura e dell’arte quali motori della trasformazione sociale e in grado di valorizzare memoria e identità collettive.

In sintesi, l’obiettivo di questa “Piattaforma” è disegnare un percorso di trasformazione sociale affinché Librino, che porta su di sé i segni dello snaturamento del territorio e delle sue vocazioni più naturali, non sia più percepito né come “il caso” nella storia dello sviluppo urbano della città di Catania, né come la “tipica” periferia emblematica ma diventi una città sostenibile: una città nuova e virtuosa, capace di trasformare il confinamento locale in radicamento locale, connessa con la città storica, tesa a sviluppare legami di rete, ad attivare flussi di relazione e a coniugare l’autosufficienza funzionale ad una piena appartenenza al più ampio tessuto urbano di Catania.




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