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Protesta Universitaria: il documento dei precari

giovedì 30 ottobre 2008

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Coordinamento Precari della ricerca - Università di Catania

I ricercatori precari dell’Ateneo di Catania si sono riuniti in coordinamento per protestare contro l’attacco all’Università rappresentato dalla legge 133/2008 e per avviare un dibattito di ampio respiro su quali riforme siano più urgenti ed adeguate ad un sistema universitario da tempo in crisi.

Questa legge non intraprende nessun cammino di riforma dello status quo e non è conseguenza di un dibattito reale tra le forze politiche, tra le parti e tra tutte le componenti che operano all’interno del mondo accademico.

Ci troviamo di fronte ancora una volta ad una serie di tagli che colpiscono tutto il sistema dell’istruzione. Il blocco del turn over (art.66 L.133/2008) rischia di fossilizzare una classe docente già con un’età media più alta che in altri Paesi europei e la possibilità di trasformare gli atenei in fondazioni rappresenta un’apertura al privato le cui implicazioni non sono per nulla chiare.

Tutto questo viene realizzato, lo ripetiamo, a colpi di decreti e prescindendo da un confronto reale e da un dibattito sul futuro di un’università in serio pericolo di sopravvivenza.

Non si può dimenticare che istruzione e formazione sono diritti inalienabili di una democrazia matura e, quindi, non subordinabili a mere esigenze di bilancio.

I provvedimenti del Governo sull’Università non realizzano riforme, non colpiscono le spesso drammatiche inefficienze del sistema, né la rendono più competitiva rispetto agli standard esteri, non abbattono poteri consolidati, non immettono criteri meritocratici, né garanzie per i tanti, troppi, lavoratori precari che sono funzionali al sistema universitario. La riforma non dà nessuna risposta ma esaspera in maniera inaccettabile una situazione già grave.

I ricercatori precari - ovvero Dottorandi, dottori di ricerca, professori a contratto e assegnisti di ricerca- sono le figure che maggiormente subiranno gli effetti di politiche di bilancio tanto drastiche. L’assenza di qualunque riconoscimento reale del loro ruolo, l’assenza di uno status che li incardini attribuendo loro funzioni chiare, obiettivi, responsabilità rende queste figure del tutto prive di garanzie, subordinandole alle dinamiche non sempre trasparenti di dipartimenti, facolta` e docenti.

La battaglia per il riconoscimento e la regolamentazione delle figure non strutturate all’interno dell’università è una richiesta non rimandabile e deve essere parte di una riforma del sistema universitario.

La nostra è la scelta di mobilitarci per il ritiro delle misure su Università e Ricerca contenute nella legge 133/2008 e difendere la centralità e il carattere pubblico dell’Istruzione e della Ricerca.

Coordinamento Precari della Ricerca




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