DOCUMENTO SINDACALE PER LO SCIOPERO DEI LAVORATORI ST e NUMONYX 10 NOVEMBRE 2008

La vertenza ST/Numonyx è arrivata al suo punto di svolta, poiché le recenti informazioni sull’abbandono definitivo del progetto M6 e l’andamento della zoppicante Numonyx aprono uno scenario inquietante sul futuro occupazionale dei lavoratori siciliani. Dobbiamo da subito capire come ST, che conserva un ruolo importante all’interno di Numonyx, voglia affrontare il destino dei dipendenti di questa newco (circa 500) che operano in M6. Ovviamente in tale contesto non possiamo accontentarci delle generiche dichiarazioni di buona volontà del management, che, in alcuni casi, ci appare come gli ufficiali italiani impegnati durante la seconda guerra mondiale, che cercavano di far fronte alla carenza di mezzi e di risorse ricorrendo all’eroismo ed al sacrificio dei propri uomini: purtroppo però senza una strategia precisa e senza risorse opportune nel mondo dell’industria ed in particolare in quella globalizzata e fortemente competitiva dei semiconduttori non si va da nessuna parte.

Poiché nel corso della sofferta firma del protocollo d’intensa del luglio 2006 si sono date e scritte garanzie precise e, soprattutto, ST si è assunta nei confronti del sindacato e dei lavoratori da esso rappresentati impegni precisi, è bene che tali impegni vengano ribaditi e riscritti alla luce della recente affermazione che la Numonyx non è nelle condizioni di completare l’investimento in M6.

E` il caso di ricordare che la cessione di ramo d’azienda, propedeutica alla costituzione di Numonyx, richiamava in modo esplicito il contratto di programma firmato al Ministero dello Sviluppo Economico, pertanto il Governo, azionista di maggioranza di ST e parte in causa, deve assumersi le proprie responsabilità in termini di tutela dell’occupazione e di sviluppo dei siti siciliani. In fondo la vertenza di ST a Catania e` piu` semplice di quanto si voglia far apparire: Nonostante le reriterate richieste del sindacato non esiste nè per Numonyx nè per St un Piano industriale che dia prospettive credibili ai 4500 occupati. Nella migliore delle ipotesi intravediamo un ridimensionamento dell’area catanese.

E` pero` da dire che la storia non e` stata ancora scritta del tutto e che, se esiste una volontà politico-industriale disposta a ragionare su logiche ad ampio respiro, trascurando speculazioni finanziare a brevissimo termine, utili ad arricchire pochi e deprivare il territorio e la nazione di un’esperienza piu` unica che rara, ci sono spazi sufficienti per rilanciare i siti siciliani di ST e Numonyx.

Sarebbe cosi` scandaloso chiedere il coinvolgimento di Pasquale Pistorio, che in condizioni ben più difficili delle attuali è stato capace di salvare St, partendo dal rilancio di Catania ?

Questa più che una proposta vuole essere una provocazione. Nel frattempo anche con questa iniziativa chiediamo alle Istituzioni ed ai parlamentari che ci rappresentano di intervenire nei confronti del Governo Nazionale, che assolve una duplice funzione: azionista di controllo di ST ed erogatore di finanziamenti allo sviluppo per gli investimenti della stessa. Sono infatti in gioco con la ST e la Numonyx le ragioni del futuro produttivo e tecnologicamente avanzato della Sicilia intera.

RSU ST–Numonyx

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