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Teatro IX Municipalità: un’altra occasione per il territorio

martedì 24 marzo 2009, di Giovanni Giuffrida

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Quando si accosta la parola teatro a Librino, a molti viene subito in mente la grande struttura che si trova in viale Moncada, più volte inaugurata e altrettante vandalizzata, senza esser mai consegnata ufficialmente alla cittadinanza.
In pochi però sono a conoscenza dell’esistenza di un altro teatro, di dimensioni minori, ma ugualmente utile e funzionale alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti: questo a patto però che venga utilizzato.
Il teatro in questione si trova all’interno della IX Municipalità di San Giorgio – Librino, proprio sotto i locali dei servizi sociali, e può contenere più di trecento spettatori.
La struttura è rimasta fino ad ora inutilizzata perché mai dichiarata agibile; soltanto in un’occasione, nel 2007, ha ospitato la proiezione di alcuni cortometraggi e, fino ad un anno fa, una compagnia teatrale ed una corale hanno avuto la possibilità di effettuare alcune prove al suo interno senza, però, poter mai utilizzare il teatro per le proprie esibizioni.
Purtroppo questo è problema a cui ci troviamo spesso di fronte: avere le strutture e non poterne usufruire, il danno che si aggiunge alla beffa.
Nelle ultime settimane pare che qualcosa si sia mosso: un sopralluogo da parte degli ingegneri del comune di Catania ha permesso finalmente di fare una stima dei lavori che occorrerebbero per rendere agibile il teatro: lampade d’emergenza, collaudo impianto elettrico, etc.
Dal consiglio di quartiere arrivano rassicurazione in tal senso: la struttura sarà consegnata pronta e agibile entro il mese di aprile.
Sappiamo bene però che, come abbiamo avuto modo di imparare dalle nostra esperienze passate, l’inaugurazione di una struttura non implica che la stessa sia poi utilizzata.
Bisogna infatti stabilire le modalità di gestione della struttura, chi ha diritto ad utilizzarla e chi no: successivamente stilare un programma serio e ben strutturato che permetta al teatro di essere utilizzato al meglio delle proprie possibilità nell’interesse della cittadinanza.
Potrebbe essere questa l’occasione di provare, per la prima volta, una gestione partecipata di uno spazio comune, dando alla cittadinanza e alle realtà serie operanti nel quartiere, la possibilità di avere voce in capitolo nella programmazione e gestione di un luogo che possa essere punto di partenza per una rivalutazione e rinascita del territorio.
Alla fine, poi, basterà utilizzare il teatro per quello che è: un luogo di incontro e ascolto, mezzo di riscatto e strumento per riflettere e fare memoria della propria cultura.
In questo modo sarà possibile, con l’impegno di tutti, rendere consapevoli gli abitanti del quartiere dell’importanza di passare da semplici spettatori a protagonisti attivi della vita e delle scelte del proprio territorio.




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