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Terreforti: da domani 21 Ottobre "Il processo a Mao Tse Tung"

giovedì 20 ottobre 2011

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Ultimo appuntamento a Librino per “Terre forti”, prima della breve pausa di preparazione della nuova stagione 2011/2012 che si annuncia ricca di importanti novità. E ancora una volta un modo per rivolgere un sincero “grazie” agli abitanti del Borgo e alla Chiesa che ci ha ospitati negli ultimi mesi. Sarà questo, da domani sera alle 20,30 e fino a domenica al Salone di Borgo Librino presso la Chiesa N.S. del SS. Sacramento in via delle Susine 15, il motivo portante de “Il Processo a Mao Tse Tung”, recital su testi di Nino Greco, con Alfio Guzzetta, Gino Epaminonda e il cantautore Gregorio Lui. “Terre forti”, associazione no-profit apolitica e aconfessionale, ha fortemente voluto la riproposizione di questo lavoro nel luogo dove ha potuto proseguire (e in una qualificata porzione proseguirà anche in futuro) la propria attività socioculturale grazie agli spazi offerti del tutto liberamente dalla Chiesa “N.S. del SS. Sacramento” retta da Don Aristide Raimondi, nel quartiere che è la “casa” dell’ensemble creativo sorto nel 2007 proprio a Librino, centro geografico di quelle antiche contrade un tempo note, per l’appunto, come "terre forti", ponendosi l’obiettivo di fare da “mediatore culturale” e promotore artistico e sociale tra la "periferia sud" del capoluogo etneo, la città di Catania e la Sicilia e i siciliani di tutto il mondo.

Ecco quindi un lavoro che gioca e ironizza con la storia e gli “ideali traditi”. Quelle “utopie” che hanno agitato masse e acceso rivoluzioni, finendo poi, però, con il divenire la negazione di esse stesse, dei principi cui si ispiravano. E così, per parlare del comunismo cinese, ecco la narrazione di ciò che è accaduto...dopo il trapasso di Mao. E più precisamente, della “strana lotta” accesa si tra il Padreterno e il Diavolo, decisi a litigarsi l’anima del “Quattro volte grande”.

Per farlo, tornano in scena Gino Epaminonda ed Alfio Guzzetta, accompagnati dalla cristallina chitarra e dalla forte voce del cantautore Gregorio Lui (di cui è da poche settimane uscito il nuovo lavoro discografico “Cose di vento”). In quello che è quindi un “gioco teatrale” in forma di recital, vedremo avvicendarsi personaggi della storia ed ultraterreni, alternando divertimento e riflessione, narrazione, poesia, e musica.

Questo lo spettacolo in una nota della Direzione Artistica:

«La storia dell’uomo è pregna di momenti utopici. Uomini che hanno vissuto un ideale e per questo hanno lottato tutta una vita.
Ma quanti di questi ideali, nel loro procedere, hanno mantenuto quello spirito iniziale? Quanti hanno realizzato il sogno? E quanti, alla fine, non sono stati stravolti da interessi di potere?
Non solo: quante di queste utopie, sotto l’alibi di una “santa” idea, non hanno prodotto che tragedie sociali, distruzioni, stragi?
Il tema comporterebbe lunghi dibattiti, discussioni, approfondimenti. Ma sarebbe una cosa molto seria e la vita, forse, va vissuta con più leggerezza.

Per questo abbiamo pensato al gioco. Un gioco a tratti amaro, ma proposto con un pizzico di distacco, di ironia e di sano – speriamo – divertimento.

Anche per Mao finisce il soggiorno terreno e al momento del distacco è costretto a passare al vaglio della giustizia divina. Ma il Padreterno è buono e interpreta a modo proprio la rivoluzione maoista facendo santo il nostro eroe.

Ma che volete, non tutti la pensano allo stesso modo e ciò porta a qualche scontro!

Anche il diavolo avanza i suoi diritti su Mao, suscitando un dibattito che, tra il serio e il faceto, mette in evidenza istanze che l’uomo, dalla sua nascita, porta avanti.
Chissà, alla fine, quale sarà la risposta!»




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