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Una sede AVIS per Librino, Pigno e San Giorgio

venerdì 12 settembre 2008, di Massimiliano Nicosia

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Il 29 maggio, nel corso di una semplice ma bella e intensa manifestazione, l’AVIS ha ufficialmente avviato la propria attività nell’ambito della IX Circoscrizione comunale (Librino, San Giorgio, Pigno). Alla presenza di Presidente e Consiglieri circoscrizionali, Autorità, Cittadini e Volontari, è stata inaugurata la locale sede AVIS, benedetta da Padre Dario Sangiorgio, nei locali gentilmente messi a disposizione dalla stessa Circoscrizione, accanto all’Ufficio dei Vigili Urbani.

Perché una nuova sede proprio a Librino-San Giorgio- Pigno? Per tanti e importanti motivi. Principalmente tre. In primo luogo perché oltre 350 Volontari donatori dell’AVIS catanese abitano in tale quartiere; l’iniziativa, quindi, ha radici nel quartiere e l’AVIS intende offrire loro, direttamente, strumenti ed occasioni di aggregazione e di promozione del dono del sangue e della cultura della solidarietà. In secondo luogo, per offrire visibilità ed uno strumento di incoraggiamento e propulsione alla maggioranza silenziosa e qualificata degli abitanti, in un quartiere stanco di essere additato dai mass media come un’area marginale e negativamente connotata della città.

Catania, infatti, non può essere riduttivamente identificata col salotto buono di via Etnea o di corso Italia, essendo una città complessa ed articolata, la cui espansione è principalmente incentrata su aree come quella, appunto, di Librino-San Giorgio-Pigno, che conta oltre 60.000 abitanti. In attesa che politica ed istituzioni riescano a dare pari dignità a tutte le aree della città, AVIS, forte della sua storia di impegno sociale, si porge come strumento di promozione ed aggregazione, valorizzando le migliori risorse locali. In terzo luogo perché se le radici dell’AVIS a Librino-San Giorgio-Pigno daranno tanti e buoni frutti, data l’importanza del quartiere, il contributo all’autosufficienza trasfusionale sarà determinante. Con questo spirito, la locale sede dell’AVIS nasce nel quartiere e per il quartiere, per lavorare e crescere insieme, affermando valori condivisi di solidarietà e senso civico.

Cos’è l’AVIS

AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) è una associazione privata, senza scopo di lucro, che persegue un fine di interesse pubblico: garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i pazienti che ne hanno necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e la raccolta di sangue. Fonda la sua attività sui principi della democrazia, della libera partecipazione sociale e sul volontariato, quale elemento centrale e insostituibile di solidarietà umana. Vi aderiscono tutti coloro che hanno intenzione di donare volontariamente, anonimamente e gratuitamente il proprio sangue, ma anche chi, non potendo fare donazioni per inidoneità, desideri collaborare gratuitamente a tutte le attività di promozione, proselitismo e organizzazione.

Oggi è la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana che, con più di un milione di associati volontari e periodici, raccoglie circa il 75% del fabbisogno nazionale di sangue (dati 2006). Nel 2006 infatti sono state raccolte 1.832.649 unità di sangue e suoi derivati. Lo Stato italiano gli riconosce la natura privata e ne sostiene l’attività attraverso rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati secondo apposita convenzione dalle Aziende Sanitarie per la promozione, la chiamata e l’invio dei donatori alle strutture trasfusionali sia pubbliche che dell’Associazione e per la raccolta diretta delle unità di sangue. Nessun’altra cifra è corrisposta all’Associazione per il servizio di raccolta del sangue.

AVIS è presente su tutto il territorio nazionale con una struttura articolata e suddivisa in: 3.193 AVIS Comunali (o di base), 119 AVIS Provinciali (o equiparate), 22 AVIS Regionali (in Trentino Alto Adige sono presenti 2 sedi, mentre la sede in Svizzera è considerata come regionale) e 1 AVIS Nazionale. Il Consiglio Nazionale, organo principale eletto ogni 4 anni dall’Assemblea dei Delegati, è formato da 45 membri che rappresentano tutte le regioni e le province autonome d’Italia. Anche in Svizzera è presente una sede AVIS fondata da emigranti italiani negli anni ’60. Tutte le attività sono regolate da uno Statuto e da un Regolamento associativo.

Nello svolgere le proprie funzioni, l’Associazione si attiene alla legge quadro 219/05, che disciplina le attività relative al sangue e ai suoi componenti e alla produzione di plasmaderivati, ai relativi Decreti attuativi e alla legge sul volontariato 266/91 per la quale è iscritta agli appositi Albi Regionali.
Aderisce al regime ONLUS, D.Lgs 460/97 e partecipa, in regime di convenzione con il Servizio Sanitario
Nazionale, alla raccolta del sangue anche con proprie strutture e personale.

Perché donare sangue?

Il sangue umano è un prodotto naturale non riproducibile artificialmente, indispensabile alla vita. E’ un tessuto costituito da una parte liquida, il plasma e da una parte corpuscolata, rappresentata da globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Nonostante i progressi tecnologici e scientifici, il sangue rappresenta ancora oggi una risorsa insostituibile nella terapia di molte malattie sia di pertinenza chirurgica sia di pertinenza medica. Ad esempio, costituisce un supporto indispensabile nei pazienti oncologici in chemioterapia o in quelli che hanno subito un trapianto di midollo osseo, in tutte le operazioni di trapianto d’organo, negli interventi di chirurgia ad alta specializzazione (cardiochirurgia, neurochirurgia ecc.).

Donare sangue volontariamente e con consapevolezza permette di concretizzare la propria disponibilità verso gli altri, ma anche verso se stessi, poiché così facendo si alimenta un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno. In Italia attualmente non è stato ancora raggiunto l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale: esistono profondi squilibri tra le diverse regioni del nostro Paese, per cui il divario fra la raccolta e il reale bisogno non trova compensazione creando uno stato di emergenza e di carenza continuo. Per sanare questo divario, l’unica strada percorribile è quella di sensibilizzare fortemente i cittadini nei confronti della donazione volontaria e periodica del sangue e dei suoi emocomponenti.

La donazione non comporta rischi di alcun genere per la salute, in quanto il sangue è una fonte di energia rinnovabile ed è quindi possibile privarsene in parte, senza che l’organismo ne risenta. Il donatore ha anche la possibilità di fare prevenzione controllando periodicamente il proprio stato di salute.

Donare il sangue, anonimamente, gratuitamente, volontariamente, periodicamente e responsabilmente, rappresenta oggi la maggior garanzia in termini di sicurezza trasfusionale.




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