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Festa di Sant’Agata: centrosinistra invoca dimissioni Stancanelli

venerdì 11 febbraio 2011

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Finita la festa di Sant’Agata continua a far discutere l’ordinanza del Sindaco nella quale si vietava l’accensione dei ceri durante lo svolgimento della festa. A far discutere, più che l’ordinanza, è stata la concreta capacità (o incapacità) dell’amministrazione Stancanelli, di far rispettare il divieto di accensione. Anche i segretari provinciali catanesi di Italia dei Valori, Sinistra e Libertà, Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista intervengono sull’argomento chiedendo le dimissioni del Sindaco Raffaele Stancanelli.

"Con l’ordinanza emanata lo scorso 29 gennaio, il primo cittadino di Catania, Sen. Raffaele Stancanelli, ha inteso vietare durante i giorni di festa, in onore di Sant’Agata, l’accensione di ceri e l’installazione di bancarelle che somministrano alimenti lungo il percorso della sfilata della Santa Patrona. Un’ordinanza emanata per motivi di sicurezza e studiata per non creare disagio alla circolazione stradale e per impedire l’elevato tasso di incidenti che si registrano puntualmente subito dopo la festa della Patrona.

Ad essere contrari sulla gestione dell’ordinanza del sindaco e dello svolgimento, nei modi in cui si è svolta, della stessa solennità religiosa, sono stati i rappresentanti dell’Italia dei Valori, Sinistra e Libertà e Federazione della Sinistra,in quanto i famosi ceri sono stati accesi, non solo lungo il percorso stabilito dalle Autorità competenti, ma anche nei luoghi più impensabili. Inoltre lungo il tragitto erano presenti diversi venditori abusivi che hanno installato “regolarmente” le loro bancherelle e hanno venduto cibo di dubbia provenienza senza rilasciare alcun scontrino fiscale e senza rispettare, perciò, l’ordinanza sindacale”. L’abusivismo commerciale è stato, per caso, contravvenzionato…?

Insomma nei fatti l’ordinanza è stata disattesa sotto gli occhi dei “vigili Urbani”,pertanto tutto quello che proponeva nell’ordinanza il Sindaco Stancanelli, non è stato minimamente rispettato, se non con una operazione di pura facciata, come l’elenco delle 16 multe elevate per l’accensionedei ceri.

E’ evidente, affermano i Segretari Provinciali e Comunali dei Partiti del Centrosinistra,che un Sindaco che non si adoperi per fare rispettare quanto emanato, vuol dire che tutto è permesso, tutto è lecito,commettendo, in talmodo,un ennesimo danno che ricade sulle spalle degli ignari cittadini onesti che ne pagano le conseguenze in disagi e difficoltà”.E’ stato dato un bruttissimo esempio ed una città che non assicura legalità e sicurezza,è una città dove non vi potrà essere sviluppo.

“Vogliamo ancora dire – continuano i Segretari dei Partiti – che puntualmente ogni anno dopo la festa della nostra Santa si registrano numerosi incidenti causati dalla incalcolabile cera sparsa nelle principali vie della città che incidonofortemente sul premio dell’assicurazione delle auto censite nella città di Catania”. Ci si chiede,allora,da quale parte sta quest’amministrazione, visto che a far rispettare l’ordinanza sindacale la polizia municipale era assente o faceva finta di non vedere.

E’ chiaro che non si vuole togliere, alla città di Catania, quel folclore e tradizioni che negli anni si sono rinnovati, ma la rabbia e l’indignazione è che non può passare l’idea che “tutto è possibile”,nonostante divieti ed Ordinanze sindacali. Il vero dramma è,invece, che non si è riusciti ad affrontare i bisogni ed i desideri dei cittadini in maniera opportuna,nel rispetto della legalità e dei devoti.

Se un Sindaco non è in grado di fare gli interessi dei catanesi, cosa aspetta a rassegnare le dimissione e passare la mano a chi vuole una città governata in maniera più razionale, tenendo conto delle giuste esigenze dei suoi cittadini e del rispetto di una città, in ginocchio, che in quest’ultimi anni ha sofferto molto per la cattiva amministrazione dei suoi rappresentanti…?"

Firmato

Silvio Di Napoli ( Italia dei Valori); Giolì Vindigni ( Sinistra e Libertà); Salvo La Rosa (PdCI); Pierpaolo Montalto (Rifondazione comunista).




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