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Gli studenti americani approdano a Librino e la "connettono" a Google Earth

Progettare insieme il futuro di Librino

Si è svolto a Librino il workshop organizzato dal LabPEAT in collaborazione con la Cornell University

giovedì 26 marzo 2009, di Antonio Raciti

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Dal 10 al 14 marzo scorso si è svolto a Librino un workshop di progettazione collaborativa organizzato dal LabPEAT (Laboratorio per la Progettazione Ecologica e Ambientale del Territorio) in collaborazione con una classe di giovani laureandi in architettura del paesaggio provenienti dalla Cornell University (Ithaca, New York). L’idea dell’evento era già scaturita dopo la mostra interattiva dei progetti degli studenti del corso di tecnica urbanistica organizzata lo scorso novembre al Palanitta in collaborazione con la rete delle associazioni presenti nel quartiere. Il prof. Deni Ruggeri, che ormai da anni si occupa negli Stati Uniti di progettazione collaborativa, entusiasmato dal grande lavoro realizzato da studenti associazioni e abitanti ha offerto di contribuire “ai lavori in corso” con il suo corso di laboratorio. Da Gennaio abbiamo così avviato la collaborazione con i 12 studenti della classe di architettura del paesaggio tramite una serie di videoconferenze attraverso le quali abbiamo condiviso i reciproci approcci di studio su Librino. Dopo averlo studiato “da lontano”, la settimana del workshop è servita agli studenti americani per immergersi davvero nel quartiere esplorandolo dall’interno insieme a chi quotidianamente lo abita. A tale scopo abbiamo organizzato dei tours direttamente guidati da alcuni membri della comunità. Alfio Guzzetta, presidente dell’Associazione Terre Forti, ci ha accompagnato all’interno dell’antico Borgo alla riscoperta di alcuni dei luoghi storici del quartiere, Massimiliano Nicosia ha raccontato dei progetti di sviluppo del quartiere portati avanti dall’Associazione Oltre la Periferica, Sara Fagone, della CGIL Librino, ha guidato la visita all’interno della cooperativa Risveglio, il preside Lino Secchi, della Campanella Sturzo, e Paolo Romania di Fiumara D’arte ci hanno illustrato il lavoro che Antonio Presti sta portando avanti con le scuole di Librino.

Uno studente americano attacca un "google stikers"

Durante la settimana, gli studenti americani hanno chiesto agli abitanti di Librino di indicare quali fossero i luoghi del quartiere per loro più importanti, è hanno in progetto una idea per avvicinare Librino al resto del mondo, attraverso il mondo di internet e google earth: oltre al tradizionale quadernetto degli appunti si sono serviti di “google stikers” (adesivi raffiguranti il simbolo dei luoghi di interesse di google earth) e di macchine fotografiche “usa e getta”. Dopo aver attaccato gli adesivi su alcuni luoghi ritenuti significativi da parte degli abitanti di Librino gli studenti hanno scattato alcune immagini che saranno presto visibili in rete su google earth. Le macchine fotografiche sono, invece, state distribuite agli abitanti chiedendo loro di scattare a loro scelta alcune immagini rappresentative del quartiere.

L’evento finale del workshop ha visto gli studenti, guidati dal prof. Ruggeri e dai membri del LabPEAT dell’Università di Catania, lavorare per avanzare alcune proposte su un possibile futuro del quartiere. Dall’incontro degli studenti italiani e americani sono emersi tantissimi spunti e idee progettuali per Librino alcune delle quali verranno approfondite nei prossimi mesi. Questa esperienza ha mostrato a tutti noi come il paesaggio di Librino sia molto diverso da come solitamente viene rappresentato dai nostri media locali, come possa offrire straordinari stimoli di riflessione e quanto i suoi abitanti abbiano ancora molto da insegnare anche alle nuove generazioni di progettisti.




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