Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
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La speranza parte da qui

lunedì 17 novembre 2008, di Massimiliano Nicosia

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Nell’editoriale del primo numero de la Periferica ho raccontato alcune storie verosimili di persone impegnate, ognuna in modo diverso, a migliorare la periferia sud di Catania. Nello stesso editoriale aggiungevo che quelle persone, in modo anche inconsapevole e probabilmente senza conoscersi tra loro, rappresentavano la speranza di questa periferia: se qualcuno li avesse messi in contatto sarebbero stati capaci di cose straordinarie. La Periferica nasceva proprio con lo scopo di creare questo collegamento tra le forze positive dei quartieri Librino, Pigno, Villaggio Sant’Agata, San Giorgio e Zia Lisa.

Dal 6 all’8 Novembre al Palanitta di Librino, l’associazione Oltre la Periferica, nata dall’esperienza del nostro mensile, ha contribuito, insieme al LabPEAT dell’Università di Catania e ad alcune scuole del quartiere, alla costruzione di un evento storico per la periferia catanese: la realizzazione di una mostra interattiva di trasformazione urbanistica del quartiere.
Intendiamoci, la realizzazione di una mostra di urbanistica a Librino è un fatto significativo ma definirlo storico può apparire esagerato. A rendere l’evento storico infatti non è la mostra in sè ma il fatto che vi abbiano partecipato, previa riunione organizzativa, una ventina di associazioni e organizzazioni operanti nel territorio riunite in una rete.

Quello che è successo in questi giorni è il ribaltamento di una idea di quartiere e, se vogliamo, di cittadinanza immobile in attesa che altri soggetti esterni intervengano, un messaggio chiaro che indica come a Librino le vere azioni politiche, intese nel senso di trasformazione della società, hanno per protagonisti attivi coloro che agiscono sul territorio. Adesso che queste realtà hanno deciso di lavorare in rete ci auguriamo non debba più accadere, come in passato, che le istituzioni decidano il futuro del quartiere senza ascoltare le esigenze di chi lo vive, ci auguriamo non debba più accadere, come in passato, che organizzazioni fantasma appaiano e scompaiano in periferia con progetti pensati più per attrarre fondi che per offrire opportunità, ci auguriamo non debba più accadere che un quarto della popolazione catanese possa essere privato di servizi ritenuti essenziali in un paese civile.

Quelle storie verosimili di persone impegnate nel quartiere che abbiamo raccontato 13 mesi fa oggi si chiamano Gaetano dell’Associazione Snoopy, Antonio di Fiumara d’Arte, Salvo del Comitato Rinascita San Giorgio, Eleonora dell’officina culturale SouthMedia, Sara della Cigl-Librino, Chiara del centro Iqbal Masih, Alfio dell’associazione culturale Terreforti, Giuliana del centro Caritas Talità Kum, Vito della Librino Calcio, Suor Lucia dell’oratorio Giovanni Paolo II... solo per citarne alcune.
Se decideranno di continuare a lavorare insieme impegnandosi ad essere riferimento per una sempre maggiore partecipazione del quartiere rappresenteranno una speranza concreta di riscatto della periferia sud di Catania.




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