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iCordai n.ro 1: Non è giusto

venerdì 22 gennaio 2010

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Questo è giusto, questo non è giusto, questo è legale, questo non è legale.
Lo sentiamo dire dai nostri genitori (ma anche dai nostri figli), dai nostri
insegnanti, dai preti, dai politici e molto pomposamente dai giudici. Succede
però a volte che quello che è giusto non è legale, così come quello che è
ingiusto è a volte legale. Qualche anno fa ad un povero fruttivendolo catanese
tolsero la licenza perché in ritardo con il pagamento dei tributi comunali.
Solo che lui aspettava da mesi e mesi parecchi soldi dallo stesso comune di
Catania per le forniture di frutta ad un asilo nido. Lui ha fatto una cosa illegale,
il comune era (ed è) senza una lira per i poveri cristi (per altri vedremo
tra poco che i soldi li trova), e può permettersi di non pagare i suoi fornitori.
Questo non è giusto, ma la licenza gli è stata tolta per rispettare la legalità.
Un esempio che ci riguarda da vicino è la storia della scuola "A.Doria" a
S.Cristoforo, protagoniste le donne madri del quartiere e, come vedremo, il
procuratore capo della procura di Catania Vincenzo D’Agata.
L’amministrazione comunale di Catania da diversi anni non paga l’affitto per
la scuola. Il Tribunale di Catania ha più volte mandato l’ufficiale giudiziario
per procedere allo sfratto dei locali. Solo la determinazioni di un comitato di
mamme ha, fino a questo momento, scongiurato il pericolo. Mamme che
negli anni scorsi hanno occupato più volte la scuola e interrotto le attività scolastiche per protesta.

Toti Domina su iCordai n.ro 1 - Gennaio 2010




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