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L’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va

venerdì 4 gennaio 2008, di Massimiliano Nicosia

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L’anno che è appena finito è stato per il nostro quartiere un anno particolarmente intenso. La vicenda di febbraio degli scontri al Cibali e della morte dell’ispettore Raciti ha nuovamente riportato Librino all’attenzione mediatica additandolo nuovamente all’opinione pubblica come quartiere "degradato". Gli articoli e i servizi che in quella occasione si sono sprecati hanno cercato di scavare nel “popoloso quartiere”, nei suoi “palazzoni” straripanti di giovani “disadattati” simbolo di una “periferia abbandonata” spesso senza neanche scomodarsi a metterci piede.
A seguito dei fatti del Cibali l’Arcivescovo di Catania Gristina ha mosso un appello alle forze della città chiedendo l’impegno e impegnando in prima persona la Chiesa catanese. In effetti per la Chiesa nel territorio il 2007 è stato un anno di grande fermento; A Marzo padre Giuseppe Coniglione, parroco della Risurrezione del Signore (zona Librino/Castagnola) annuncia il suo imminente trasferimento al Santuario di Mompileri per volontà dell’Arcivescovo, il trasferimento avverrà subito dopo Pasqua; 6 mesi più tardi si spegnerà Padre Concetto Greco parroco al Pigno. Padre Coniglione e padre Greco hanno rappresentato in un certo senso rispettivamente le anime culturali e sociali del territorio; entrambi diventati parroci quando Librino e il Pigno nascevano, entrambi mal sopportavano di essere chiamati “Monsignore” pur essendolo, entrambi diventati umilmente e silenziosamente punto di riferimento indiscutibile nel territorio.
La nomina di padre Salomone (succeduto a padre Coniglione) è stata seguita dall’annuncio dello stesso della nascita di un progetto "interparrocchiale" su iniziativa di padre Salomone e del parroco del Borgo antico di Librino padre Lo Cascio; il progetto propone di coinvolgere e coordinare le parrocchie della zona su alcune iniziative comuni tra le quali la formazione dei laici, la costituzione di un portale web e di un giornalino.
Altri segni dell’azione della Chiesa nel territorio sono l’inizio dei lavori per la costruzione di una nuova chiesa a San Giorgio, l’annuncio del Vescovo che proprio a Librino si svolgerà la prossima Pentecoste dei giovani a Maggio 2008, evento che annualmente coinvolge migliaia di giovani della diocesi catanese; la nascita del centro di accoglienza per immigrati "Padre Pino Puglisi" con sede in via Delpino in un fabbricato confiscato alla mafia e la nascita del centro "Talità Kum" gestito dalla Caritas diocesana e aperto dalla stessa in viale Moncada 2. In modi diversi entrambi i centri operano attivamente nel quartiere nonostante alcune difficoltà iniziali: non sempre è facile farsi accettare ed essere accolti in un territorio così tanto spesso violentato.
L’impegno della Caritas a Librino muove i suoi passi da uno studio approfondito del territorio che a Maggio si è tradotto nella pubblicazione del volume "Librino, un presente per quale futuro?", un’importante ricerca sociologica del territorio redatta dalla ricercatrice Giuliana Gianino impegnata da tempo nel quartiere e oggi responsabile del centro "Talità Kum". E’ proprio all’interno di questi avvenimenti che comincia a prendere forma il progetto, nato in seno al gruppo scout di Librino, di dar vita ad un mensile che possa dar voce al territorio e fungere da collegamento.
L’esigenza di mettere insieme una informazione corretta del resto si è resa necessaria in più d’una occasione nel corso dell’anno. A settembre il Sindaco Scapagnini dichiarava in un’intervista a “ilGiornale” che Librino rappresenta una “rivoluzione”, una scommessa vinta dall’Amministrazione comunale; dichiarazioni queste che, a chi vive quotidianamente il quartiere, sono apparse paradossali.
La vicenda di villa Fazio è del resto emblematica di come l’assenza di una voce-denuncia locale abbia facilitato l’incancrenirsi di una classe politica che, a qualsiasi livello, nei confronti del quartiere si è spesso mostrata incapace di soluzioni efficaci e durature e talvolta colpevolmente poco trasparente nel rapporto con i cittadini. A quattro mesi dall’annuncio del Comune che villa Fazio sarebbe tornata all’antico splendore non è ancora dato sapere il progetto su di essa dei parroci, ai quali è stata assegnata, e il ruolo della Multiservi nella gestione della stessa: il Comune parla di servizio di guardianìa e manutenzione ordinaria, alcuni parlano della trasformazione di villa Fazio a parcheggio della Multiservizi, altri sostengono che la società non abbia alcuna intenzione di accollarsi gli oneri di gestione della struttura visto che i bilanci sono già in rosso (a proposito dei bilanci della Multiservizi il mensile "Isola Possibile" ha pubblicato un’interessante servizio sul numero di dicembre). Lo stato dei fatti, al momento, è che villa Fazio è semidistrutta ed è stata trasformata in una discarica a cielo aperto. A chi vanno attribuite le colpe di questo sperpero di denaro? (era stato speso un milione di euro per sistemare la masseria a più riprese), chi ha privato in questi anni il quartiere di questa importante struttura? Eppure proprio nel caso di villa Fazio occorreva semplicemente che la virtuosa gestione che aveva visto collaborare la Uisp e padre Coniglione potesse essere presa a modello ed imitata. Le stesse domande possono essere rivolte riguardo la vicenda del teatro di viale Moncada che proprio in questi giorni ha aperto le porte per alcune iniziative natalizie del Comune ma su cui ancora pende un futuro incerto a causa dell’assenza di un progetto chiaro e di lungo respiro tanto da doverne rimandare ancora una volta a data da destinarsi l’inaugurazione ufficiale.
Ciò che invece non è sembrato subire particolari interruzioni è la costante cementificazione del quartiere. Proprio ad Aprile del 2007 la proposta di una variante al piano regolatore di Catania prevede la costruzione di un milione di metri quadri di edilizia popolare nel quartiere seguita ad agosto da un accordo siglato con il Ministro Di Pietro per costruire ancora case; nessuno invece propone seriamente di ricostruire e consegnare ai senza casa i palazzi abbandonati e vandalizzati già costruiti a suo tempo. Non che la costruzione di strade, case, ponti e parcheggi sia un fattore secondario, anzi, il recente completamento del viale Moncada e il collegamento dello stesso con la Tangenziale appare ad esempio un’opera talmente importante che viene da chiedersi come mai si siano dovuti aspettare più di 20 anni per ultimarla; ma un quartiere, per essere vissuto, non può essere solo un insieme di case, strade e ponti: servono anche, in misura proporzionale, parchi, servizi, centri sportivi, sociali e culturali; occorre che questi ci siano e, fattore non secondario, occorre che funzionino a pieno ritmo.
Anche la questione “sicurezza” nel quartiere è fondamentale e purtroppo il 2007 non ha portato alcuna grande novità su questo fronte: mentre il commissariato di zona continua ad essere ospitato all’interno di un immobile inadeguato (un appartamento condominiale) un silenzio inquietante è sceso sul progetto di costruire proprio a Librino la nuova sede della Questura di Catania con cittadella della polizia annessa. Eppure sono stati stanziati un milione di euro dal Cipe che però avrebbero dovuto spendersi entro la fine dell’anno trascorso, eppure a Marzo il Comune aveva annunciato di aver ceduto un terreno di 40 mila metri quadri tra viale Bonaventura, via zia Lisa e viale Nitta per costruirla. Nonostante questi fatti a Giugno alcuni sindacati in conferenza stampa chiedono che la Questura si costruisca in corso Martiri della Libertà lasciando solo la cittadella della polizia a Librino. Da allora niente di nuovo è dato sapere a parte che i lavori non sono neppure cominciati. Ma forse dopo tanti allarmismi, annunci e servizi sul quartiere in seguito ai fatti del Cibali la città ha deciso di rinunciare a dare anche questa risposta concreta.
Un forte segno ed elemento di speranza anche per il futuro continua a provenire dalle scuole: l’attività di bookcrossing promossa dall’I.C Angelo Musco, il campo di basket inaugurato alla Campanella-Sturzo, Equi-azione e le “barche di Catania” concluse dalla Pestalozzi sono alcune delle attività straordinarie che si aggiungono all’impegno formativo ordinario e quotidiano che le scuole hanno speso nel territorio anche nel 2007. Anche la Cgil e il comitato “Librino attivo” quest’anno si sono impegnate nel dare nuovo impulso alla “piattaforma per Librino” un progetto che coinvolge varie realtà nel tentativo di dare nuovo slancio e attuazione al piano di zona.
Oltre le cose di cui abbiamo già parlato per questo nuovo anno ci piacerebbe pensare che il Poliambulatorio, risolto il problema del parcheggio, possa essere attivo e funzionante; che Librino, istituita “Zona Franca Urbana” possa ricevere i fondi destinati all’apertura di attività imprenditoriali nel quartiere; ci piacerebbe sapere che almeno un istituto di istruzione superiore è già concretamente operativo anche grazie ai fondi già destinati a questo scopo dalla Regione e che il parco di Librino possa essere consegnato al quartiere.
E poi, tra le novità del 2007, ci siamo anche noi de laPeriferica. In questi 3 mesi ci siamo ancora più convinti della necessità di dar voce al quartiere e di mettere in collegamento le realtà del territorio, per il 2008 ci auguriamo possiate sentire ancora più vostro questo strumento.




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