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Oltre duemila studenti al Museo Diocesano per la biennale “L’Arte Contemporanea e il Sacro”

mercoledì 4 marzo 2009

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Oltre duemila studenti della provincia di Catania hanno visitato lungo tutto il mese di febbraio al Museo Diocesano “L’Arte Contemporanea e il Sacro”, la biennale con cui il Museo sta avviando dal 2006 la realizzazione di una raffinatissima collezione di arte moderna all’interno delle sue sale. In mostra 24 opere di Piero Vignozzi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro e Giuseppe Puglisi (questi ultimi tre fanno parte com’è noto del Gruppo di Scicli) provenienti dalle collezioni private di amanti dell’arte contemporanea di Catania e di tutta Italia.

“Vedere tutti questi giovani in giro per le sale del nostro museo - racconta padre Santino Salamone, direttore del Diocesano – è stata una grande e piacevole sorpresa anche se avevamo già colto l’interesse del mondo scolastico quando nello scorso mese di settembre, per consentire la massima fruizione dell’evento, avevamo preannunciato la mostra ai dirigenti degli istituti di Catania e provincia. Già allora l’adesione era stata altissima: infatti, nonostante la mostra abbia appena chiuso i battenti, consentendoci di registrare un picco di visitatori che si è triplicato rispetto alla media, abbiamo pianificato un cronoprogramma di tour guidati per le scuole che è pieno fino a metà maggio. Anche stavolta, poi, abbiamo previsto le aperture straordinarie per domeniche e giorni festivi in presenza di un certo numero di prenotazioni: il nostro, infatti, è un museo privato che non può sostenere, senza un adeguato incasso di biglietteria, i costi di gestione, gravati dagli straordinari, delle aperture non feriali”.

Di particolare rilievo l’allestimento realizzato al Diocesano per questa seconda edizione di “L’Arte Contemporanea e il Sacro”: nelle ariose sale del Museo – uno spazio espositivo di moderna concezione con sale convegni e proiezioni, sala caffè e due terrazze (magnifica quella sui tetti della Catania barocca) – fra i solenni e rilucenti arredi liturgici si delineava con grande equilibrio di forme e luci, la collezione selezionata dal curatore, il critico d’arte Giuseppe Frazzetto.

Delle 24 opere esposte, quattro resteranno patrimonio del Museo e andranno ad aggiungersi ai dipinti e ai bassorielievi su Vecchio e Nuovo Testamento dei maestri Antonio e Tano Brancato, protagonisti della prima edizione della biennale: sono “La notte oscura, da Caravaggio” di Giuseppe Puglisi, “Il Sacello di Sant’Agata” di Piero Zuccaro, “Controluce” di Franco Sarnari, “Casa Maraini” (La piccola Esedra) di Piero Vignozz.




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