Settimanale di informazione sulla periferia di Catania
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la Periferica n.ro 30: Vigili al Pigno: effetto Auchan

Apre il centro commerciale e la zona viene presidiata

lunedì 10 maggio 2010

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In questo numero

- Indagato Scapagnini per i danni all’Istituto Musco
- Apre l’ipermercato, che ne pensano al Pigno?
- Le porte di Catania si chiudono a Librino
- Badminton a Librino?
- Coppa Iqbal Masih
- Visioni dalle Terre Forti
- Mamme e bambini piantano a Librino semi di speranza
- Un salone polivalente per la IX Municipalità
- Oltre la periferia
- La mappa della periferia
- I Blog delle scuole

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Editoriale

Nessuno è autosufficiente, nessuno sa fare tutto, nessuno e nessuna storia vincono da soli. Ragioniamo invece fra noi con fiducia reciproca e su obiettivi concreti, in modo aperto e costruttivo, per contrastare il monopolio di Ciancio e a poco a poco spazzarlo via”.
Perché cominciare con queste parole di uno di noi?
Un anno e mezzo fa, alcune testate di base catanesi, telematiche e cartacee, decidono di lavorare assieme e di costituirsi nell’associazione “Lavori in corso”.
“La periferica”, “Ucuntu”, “I Cordai” e “Catania Notizie”, ma anche tante persone assetate di cambiamenti e di verità s’imbarcano in un progetto che è possibile solo se uniti: fare informazione.
Era il gennaio del 2009. Ci siamo detti: - “Facciamo circolare le notizie! Facciamo rete!” - “Tu cosa sai fare?” - “Allora fallo! Intanto io mi occupo del web?” - “Io di giudiziaria!” - “Noi raccontiamo storie di quartiere.”
E siamo partiti.
Da allora abbiamo fatto tanti piccoli passi. Attraverso alcune inchieste abbiamo sperimentato forme e metodi diversi di cooperare, cercando di valorizzare le potenzialità di ciascuno. Abbiamo tentato di allargarci. L’anno scorso abbiamo prodotto tre dossier “Munnizzopoli - Catania tra rifiuti ed affari”, “Toccata e fuga”e “Case”. Il 7 aprile abbiamo presentato l’ultimo, i “Privati dell’acqua”, sulla privatizzazione dell’acqua in Sicilia. Un dossier fatto con i ragazzi del mensile ragusano “Il Clandestino” e tanti piccoli gruppi che in Sicilia si battono per l’acqua pubblica.
A Palermo, Ragusa, Modica, Enna, Agrigento e in tutta la Sicilia è in atto lo stesso processo, a più voci denunciato in oltre 40 pagine: l’acqua è diventato un business troppo grosso, poche persone stanno lucrando su un bene pubblico. Nel dossier si analizzano le gestioni e i metodi adottati, le società sommerse dai debiti, le consorterie e le persone che ci stanno dietro. Ci sono nomi e cognomi di tutti. Poi ci sono le storie dei comitati che da anni lottano contro la privatizzazione. Il 7 aprile sono intervenuti Carlo Ruta, giornalista e curatore di un sito oscurato nel 2004, Sara Giorlando del “Forum catanese per l’acqua pubblica”, Piero Cimaglia della nostra associazione, Giovanni Lonico de “Il Clandestino” e Barbara Grimaudo di “Cittadini invisibili” di Palermo. Raccontando luci e ombre del movimento siciliano, Barbara ha concluso così: “In questa nostra strana terra di Sicilia tante piccole formiche sono estremamente determinate a sporcarsi le mani ed a spendersi per la costruzione di un mondo migliore possibile. E non molleremo!”
Anche noi di “Lavori in corso” non molleremo, continueremo ad informare perché sapere è un diritto, garanzia di libertà e democrazia.

di Sonia Giardina




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