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Enzo Bianco (PD): Un anno di sindacatura Stancanelli, città ferma al palo

martedì 4 agosto 2009

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«Un anno fa in questi giorni si insediava il Consiglio comunale. E il giudizio su questo primo anno di attività è assolutamente mortificante. Raramente in un anno un Consiglio comunale produce così poco, non un atto deliberativo di rilevanza per la città, nonostante i numeri quasi bulgari della maggioranza di centro destra. D’altronde l’amministrazione comunale non ha prodotto niente. In Consiglio non sono arrivati atti di rilevanza da esaminare, la città è ferma. Dunque il nostro giudizio sulla Giunta Stancanelli è fortemente negativo». Così Enzo Bianco giudica l’operato dell’amministrazione comunale di Catania, durante la conferenza stampa di questa mattina, alla presenza del capogruppo del Pd in Consiglio Francesco Montemagno e dei consiglieri Carmelo Sofia, Lanfranco Zappalà e Francesca Raciti.

«Alla Giunta Stancanelli può essere riconosciuto il solo merito di aver stretto la cinghia dopo gli anni delle “cicale” Scapagnini sindaco e Lombardo vicesindaco. Ma la città è bloccata, non sono state prese nemmeno iniziative a costo zero – aggiunge Bianco -. Catania, come abbiamo detto più volte, non sembra essere amministrata. I 140 milioni promessi ormai quasi un anno fa e tanto sbandierati non sono ancora arrivati e nessuno ci informa del perché. Molti creditori rischiano di fallire. Questa vicenda è un esempio emblematico di come sia amministrato questo paese, da Roma a Catania: con la politica degli annunci. La altrettanto sbandierata istituzione della zona a traffico limitato in centro e le ordinanze sulla sicurezza emanate dal sindaco, sono un altro esempio di politica degli annunci. Hanno ragione i sindacati di polizia: un’ordinanza sulla sicurezza si fa se si è certi di avere i mezzi per farla rispettare, altrimenti diventa controproducente.
«E poi – afferma Bianco - attenzione a non far morire la movida catanese, la vita notturna che ha reso famosa la città negli ultimi anni e che ha attirato in centro migliaia di giovani. Oggi sul giornale locale è apparsa la foto di un pub listato a lutto, per la fuga dei giovani del centro e la morte dei caffé concerto. Lancio un grido d’allarme: non possiamo riconsegnare il centro storico a chi l’aveva in mano venti anni fa. Sediamoci intorno a un tavolo, senza preconcetti, e troviamo il modo di continuare a far vivere i pub, i caffè concerto, la vita notturna nelle vie del centro, nel rispetto delle esigenze dei residenti e dell’ordine pubblico.

«Inoltre, a settembre con la riapertura delle scuole, Catania sarà travolta dal traffico. Si pensi dunque per tempo a un piano che valorizzi i mezzi pubblici, vista la scellerata chiusura del controviale di via Dusmet e l’interruzione del Corso Sicilia: si riuniscano i tecnici per tempo, adesso, e si prepari un piano efficace.
«SUI GRANDI TEMI – continua Bianco - dopo sei mesi dalla nostra richiesta (che risale a febbraio), il sindaco ha partecipato alla riunione della Commissione Urbanistica allargata ai capigruppo del Consiglio comunale. Una riunione eccessivamente tardiva. Seppure apprezziamo il fatto che il sindaco abbia ricostruito l’Ufficio del Piano dopo anni di sistematico smantellamento, è vero che sul PRG non ci ha detto praticamente nulla. L’amministrazione è molto indietro, abbiamo chiesto un cronoprogramma, vorremmo sapere quali sono le linee di indirizzo.
«SU CORSO DEI MARTIRI restiamo in attesa di conoscere le carte. Il sindaco illustrerà il progetto con Fuksas in Consiglio, ma spetterà al Consiglio comunale avere voce in capitolo su una vicenda decisiva sugli assetti urbanistici della città: vogliamo avere a disposizione tutta la documentazione, per pronunciarci rapidamente. Vogliamo avere a disposizione il parere legale del Collegio di difesa che nei 4/5 disse che il decreto del presidente della Regione risalente a circa 25 anni fa, su cui si basa la progettazione, non era da considerarsi valido. Non siamo contrari alla sistemazione di quelle aree, ma nel rispetto della legalità e della trasparenza. Verificheremo se è vero che i volumi di edificazione sono stati ridotti come avevamo più volte chiesto e se lo spostamento della scuola verrà fatto in modo coerente con la necessità di mantenere una scuola moderna e sicura in quel quartiere, fugando ogni timore da parte della dirigenza scolastica, che pochi giorni fa ha presentato un esposto all’assessorato regionale e alla protezione civile. Ma nessuno pensi che il Consiglio sia esautorato da una scelta così importante per la città.

«SUL WATERFRONT diciamo che nel 2007 avevamo denunciato noi il grande scempio ai danni della città, prima in Consiglio comunale, poi in Parlamento ottenendo la risposta dall’allora direttore della protezione civile, Bertolaso, che nella sostanza affermò che il procedimento era illegittimo. Ribadiamo la nostra posizione: Una cosa è la strada, via Alcide De Gasperi, un’altra la realizzazione di un enorme centro commerciale. Cosa ce ne dobbiamo fare di un altro centro commerciale? Il lungomare diventi un’isola verde e una passeggiata. Controlleremo che il sindaco si muova in questa direzione.

«INFINE, IL PUA PLAIA. Chiediamo che le prescrizioni date dall’assessorato territorio e ambiente siano rispettate. È assurdo che i progettisti non le abbiano recepite sino ad oggi, dopo diversi anni. Diciamo si allo sviluppo turistico, no alla cementificazione. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per lo sviluppo di Catania, ma non tollereremo che la città non sia partecipe delle grandi scelti sul suo futuro».




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