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Dal sogno all’incubo, la parabola del centro sportivo

Inaugurata da Giorgio Napolitano negli anni ’90 oggi Villa Fazio è un ricettacolo di delinquenza e degrado

lunedì 26 ottobre 2009, di Massimiliano Nicosia

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Sono bastati 10 anni per chiudere il cerchio e trasformare Villa Fazio da centro sportivo, luogo simbolo di un’infanzia felice, a un rudere vandalizzato, luogo simbolo di un’infanzia violata. Il casolare abbandonato che, nei giorni scorsi, è diventato il teatro di una violenza pedofila risulta essere, come temevamo, proprio la masseria di viale Sisinna.

I continui appelli e le denunce lanciate dal nostro giornale perchè la struttura fosse finalmente restaurata e riconsegnata ai cittadini sono caduti nel vuoto. Le ultime vuote promesse di ristrutturazione risalgono alla giunta Scapagnini e al Commissario Vincenzo Emanuele; da allora le istituzioni hanno fatto orecchie da mercante e Villa Fazio è andata degradando di anno in anno.

A settembre i vigili urbani avevano posto sotto sequestro la masseria senza tuttavia prendere alcun provvedimento per impedirne l’accesso fisico e la struttura, al calar della sera, ha continuato ad essere un potenziale ricettacolo di episodi di criminalità. Dopo l’episodio di violenza sessuale su un 13enne consumato all’interno dell’impianto sportivo, il titolo dell’editoriale sullo scorso numero de la Periferica "E se Villa Fazio venisse definitivamente demolita?" appare purtroppo meno provocatorio di quello che voleva esssere.

Oggi sembrano surreali anche le dichiarazioni della Prefettura di Catania, rilasciate l’11 Ottobre nel corso della riunione straordinaria del Consiglio comunale sulla legalità tenutasi proprio qui a Librino in seguito agli episodi di vandalismo avvenuti al San Teodoro: "Librino è il quartiere di Catania con il minor numero di reati", ha affermato nel suo intervento il delegato per la prefettura. Chiederemo i dati e le statistiche che il delegato del Prefetto ha dichiarato essere a disposizione di chiunque, ma è certo che quella dichiarazione, insieme alla promessa del Sindaco Stancanelli di non abbandonare il quartiere, sembra fare a pugni con gli episodi di illegalità avvenuti negli ultimi mesi.

Il 22 ottobre è accaduto quello che mai avremmo voluto raccontare; un quarantanovenne, già in passato denunciato per reati sessuali su minori, ha adescato un bambino nei pressi della Villa Pacini per poi raggiungere Villa Fazio e consumare una nuova violenza. Probabilmente il pedofilo, percorrendo l’asse dei servizi, aveva pensato che in una struttura talmente degradata e vandalizzata nessuno avrebbe potuto disturbare i suoi depravati propositi. Forse non era neppure la prima volta che utilizzava quel luogo per questo scopo. Non aveva però fatto i conti il senso civico degli abitanti di Librino che hanno segnalato al 113 strani movimenti nella masseria permettendo l’intervento delle forze dell’ordine e la cattura del delinquente. Purtroppo ciò non ha impedito all’uomo di rovinare la vita di un bambino, ma grazie al suo arresto, speriamo gli sia impedito di rovinarne altre.

Adesso ci auguriamo di non assistere al solito grottesco scenario di promesse, proclami, buoni propositi e minimizzazioni. Ora pretendiamo che coloro i quali hanno la responsabilità morale e civile di ripristinare la legalità in questo quartiere si sbraccino le maniche e silenziosamente si mettano immediatamente e seriamente al lavoro, noi saremo qui a vigilare e a denunciare che questo avvenga o meno.


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